28.05-03.06.2018 - 14° Giro dei Tre Mari - Special Edition Albania
“Laura quest’anno
la Tre Mari sarà in ALBANIA!” mi dice Luca qualche tempo fa “Ci
andiamo, vero?”
Lunga pausa di silenzio
da parte mia e il silenzio femminile si sa, è sospetto… significa
che stai meditando, supponendo, considerando e che queste
meditazioni, supposizioni, considerazioni… il tuo compagno dovrà
ascoltarle attentamente, o almeno fingere di farlo, perché è un
attimo che il viaggio salta!
Da qualche anno ho
raccontato del suddetto giro nel Sud Italia, che ho imparato a
conoscere e apprezzare, del quale mi sono innamorata… e allora…
cosa c’entra l’Albania? Terra a me sconosciuta… e i tre mari?
dove sono finiti?
Voglio girare tra
Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia… le solite
bellissime strade… i paesaggi italiani… il Parco del Pollino e
quello delle Madonie, il Passo della Crocetta, il Salento... ma
almeno si partirà da Bari? Mah, non so…
Però poi penso: cavoli
si tratta di partire per un viaggio, in Vespa, organizzato dalla
gente in gamba che conosci, ma certo, che ci andremo!
E adesso che il Giro è,
purtroppo, finito cosa dire? Che ripartirei subito, che ho conosciuto
l’Albania che non ti aspetti, perché spesso arrivano le cose
peggiori e invece mi porto negli occhi paesaggi bellissimi,
soprattutto a sud, di una natura ancora incontaminata e nel cuore
l’accoglienza di gente speciale.
Ancora una volta un
giro bellissimo, magistralmente organizzato, forse ancor meglio del
solito considerata la permanenza all’estero, in sicurezza e
spensierata compagnia. Credo che sia stata una bella sorpresa per
tutti. E anche se i ringraziamenti, di solito, si fanno alla fine,
comincio ora col dire grazie all’Organizzazione, per aver reso
possibile una così nuova e bella esperienza.
Entriamo nel vivo:
circa 1000 km percorsi (con il nostro giro a Matera e il passaggio
verso la Grecia), 7 giorni di evento, 3 hotel (il mitico 7Mari a Bari
e due spettacolari in Albania), 2 pernottamenti in nave (di
cui uno in cabina claustrofobica), almeno 9 località albanesi in cui
ci siamo fermati, oltre 170 partecipanti (di cui 3 vespiste
guidatrici, bravissime!), 60 euro cambiati in lek (il resto mancia),
1 concerto di Ermal Meta, enne cibi assaggiati, innumerevoli paesaggi
visti ed emozioni vissute e… ho finito i numeri. Proseguo con le
parole, con cui mi trovo meglio!
DOMENICA 27 MAGGIO
Sempre di buon ora, si
parte, con la mitica autovespafriendly del Felice, sulla quale
caricare il nostro mezzo è davvero un piacere. Il viaggio scorre
tranquillo, a tutto gas direi ;-)
Nulla di particolare da
rilevare, se non la ghiotta seppur veloce pausa pranzo con
arancino/a.
Arriviamo a BARI nel
tardo pomeriggio, lo Staff è lì pronto a ricevere i primi: quelli
del giorno prima, quelli che se no faccio tardi al briefing/consegna
dei documenti di viaggio o quelli che, siccome tanto è domenica,
arrivo prima e mi ritaglio del tempo per girare… detto, fatto!
Buona cena nel solito
locale sulla spiaggia, rinnovato, un po’ troppo infiocchettato.
LUNEDÌ 28 MAGGIO
Dopo un tranquillo
riposo, la mattina sveglia presto per andare a MATERA. Già, mi
mancava, ci eravamo passati con il giro negli anni scorsi, ma i
Sassi? Quelli no, non li avevo mai visti… Dire che questa città è
uno spettacolo, è dire poco.
Arrivare in quella
piazzetta e affacciarsi da quella balconata ti toglie il fiato: è
proprio come me la sono immaginata, anzi di più. Rimango estasiata a
guardare le case bianche così perfettamente amalgamate tra loro, a
fissare i particolari: un terrazzo, una porta, una finestra… a
seguire le rondini in quella dolce danza tra i Sassi di un così bel
museo a cielo aperto… voglio camminarci dentro… Luca invece vuole
passarci in Vespa... Meraviglia delle meraviglie!
Poi andiamo al
Belvedere di Murgia Timone, dall’altra parte della vallata solcata
dal torrente Gravina, dove rigenerati dall’ombra di un gruppo di
alberi, ci godiamo l’incantevole panorama, gustandoci il nostro
pranzo frugale ma saporito, a base di morbida focaccia e pomodorini
fragranti.
Fa davvero tanto caldo,
altrimenti sarebbe bello scendere tra i sentieri della murgia.
Occorre rientrare, ci
aspetta il briefing… e da lì che si comincia! Ma non ci facciamo
mancare un doppio passaggio in Vespa nella strada percorribile tra i
Sassi; lentamente, godendoci ogni minimo particolare, con sosta breve
ma efficace nella Piazza San Pietro Caveoso, con un ultimo,
meraviglioso, colpo d’occhio.
Rientro puntuale nel parcheggio antistante l’Hotel 7Mari dove nel frattempo sono arrivati in tanti. Calorosa accoglienza, saluti di rito, amici ritrovati dopo un anno, bibite fresche e gadget da ritirare: aprire la sacca e sfogliare il roadbook è sempre bello! Il briefing è la presentazione ufficiale del giro, con le dettagliate istruzioni per l’uso e per l’occasione appare davvero in grande.
In Albania ci aspettano
come delle primedonne perché il nostro arrivo è stato annunciato -
ci viene detto - sarà una bella sorpresa, facciamoci voler bene.
Alle 19 circa avviene
il trasferimento in gruppo verso il porto, documenti alla mano, ci si
imbarca per Durazzo sulla motonave Rigel III della Ventouris Ferries.
Beh, non proprio in modo così veloce come a dirlo, ma va bene, siamo
in tanti. Momentaneo disorientamento su come fissare le Vespe nel
garage, tante idee ma pochi agganci. E poi via, alla ricerca della
cabina perduta!
Qui apro una nota
dolente, almeno per me, la cabina è minuscola, senza finestra, con
un lettino a castello appiccicato al soffitto. Eh si, tocca pagare
pegno per la suite dell’anno scorso. Comprensibile ma difficile da
gestire, ansia mista a claustrofobia, poi mi incoraggio: -dai che ce
la puoi fare, si tratta di una notte, domani si gira in Vespa e tutto
torna!
Ho dormito poche ore,
il resto è filato liscio, ho recuperato ampiamente nei lettoni degli
hotel (quello di Tirana pareva di tre piazze!)
MARTEDÌ 29 MAGGIO
Sbarchiamo la mattina
presto al porto di DURAZZO, espletate le pratiche doganali, ci
raduniamo nella piazza centrale con l'assistenza del Vespa Club Durazzo. Dopo aver ritirato le annunciate
schede telefoniche albanesi, per permetterci di essere sempre in
contatto tra noi, ci organizziamo per la vera partenza del giro.
Forse meno emozionate del solito, per il ritardo accumulato, ma
questa è un’edizione speciale, tutta da sperimentare…
Percorriamo una strada
statale in direzione sud fino a KAVAJE, dove sostiamo nella piazza
centrale per un piccolo rinfresco offerto dal Municipio.
Già dai primi
chilometri percorsi, le nostre paure svaniscono e con loro le
leggende metropolitane sentite nei giorni precedenti: sarà
pericoloso, fate attenzione alle strade disastrate, nella benzina ci
sono granelli di sabbia ecc. ecc.
Ci rendiamo conto
invece che le strade non sono molto diverse da quelle italiane, basta
avere accortezza, che la benzina si può fare tranquillamente e costa
poco, che la Polizia ci scorta ed è presente nelle deviazioni
importanti ad indicarci il percorso. Ci sentiamo protetti e
coccolati.
La gente comune ci
saluta ed è entusiasta, di piccole cose, che qui in Italia ci stanno
sfuggendo. Un saluto, un sorriso, una fotografia col bimbo sulla
Vespa sono cose semplici che ci accompagneranno per tutto il viaggio,
a testimonianza di una socialità non sovra strutturata.
Giunti a VALONA, ci
fermiamo e parcheggiamo i mezzi, sull’ampio lungomare, per far
apporre il timbro di controllo sul roadbook del Consolato Generale
d’Italia.
Bene, siamo fermi, è
l’ora di pranzo, occorre subito provvedere. Assieme ad un’altra
coppia appena conosciuta, Ciupy e Claudio, scegliamo un locale e ci
accomodiamo all’ombra. Noi ragazze mangiamo un’abbondante e
deliziosa insalata alla greca, mentre i maschi preferiscono carne con
le patate. Con stupore paghiamo un conto irrisorio. Qualche
chiacchiera, un buon caffè e via, si riparte, alla volta di Saranda.
La strada che ci
attende è davvero panoramica, con incantevoli scorci sul mare e
sulle località balneari. Ci fermiamo a PORTO PALERMO per qualche
foto, una piccola penisola sormontata da una roccaforte, spesso
utilizzata come set cinematografico. Ad un tratto compare anche un bellissimo arcobaleno in lontananza, in giro c'è pioggia, infatti prendiamo qualche goccia, ma appena indossate le giacche antipioggia, smette.
Raggiungiamo quindi
SARANDA, arrivando finalmente all’Hotel Bougainville Bay e
rimaniamo affascinati dalla discesa nei box che avviene attraverso
uno scenografico scivolo tondeggiante, con finestrelle illuminate,
che qualcuno paragona al castello del Conte Dracula :D
Parcheggiamo con cura
le Vespe e ci fiondiamo alla reception. Urge una doccia. La camera è
degna dell’ingresso: con letto vista mare, nel senso che il letto è
proprio vicino alla vetrata che si affaccia sulla piscina e verso il
mare!
Riposati, docciati e
profumati ci attende la cena, che viene servita nel giardino
dell’hotel, in un’atmosfera molto romantica. Siamo al tavolo con
altri compagni di squadra, Paolo e Maria. Ma per Luca il
romanticismo finisce presto, appena scopre che la cena è a base di
pesce, alimento che non sopporta. Santo Maurizio pensaci tu, anche
perché ben gentili e accoglienti, ma in alternativa propongono
soltanto un po’ di frutta, comunque si rimedia. La serata prosegue
con una festa tra balli tipici e spettacolo. Arriva anche un meritato
riposo.
MERCOLEDÌ 30 MAGGIO
La mattina ci
prepariamo per le escursioni facoltative, siamo in ballo e si balla,
anzi: siamo in Vespa e si vespa! Prima andiamo in una bella zona
naturalistica, dove ammirare una sorgente carsica denominata “occhio
blu” per la sua somiglianza, appunto, con un bellissimo e profondo
occhio blu. Qui si possono fare suggestive foto e video; volteggiano
leggere specie di piccole libellule blu che rendono l’atmosfera da
fiaba incantata.
Rientrando verso
Saranda, si prosegue in direzione di KSAMIL che in albanese significa
“sei miglia” proprio la distanza che separa dall’Isola di
Corfù. Alle spalle il Parco Nazionale di Butrinto, tra i più bei
siti archeologici dei Balcani, patrimonio dell’Unesco.
Ksamil è una località davvero incantevole, denominata perla dello
Ionio, dall’acqua cristallina e invitante, ma è di nuovo l’ora
di pranzo e l’onnipresente Maurizio (Presidente del Vespa Club
Bari) ci organizza una bella tavolata, in un suggestivo ristorantino
vista mare. Prima mangiamo e poi facciamo il bagno - mai dire così -
che inizia la digestione ed ogni lasciata è persa… uff! Questo
mancato bagno mi rimarrà impresso. Ci lasciamo allora consolare
dall’idea di raggiungere la GRECIA, che è proprio lì a due passi.
Siamo in buona compagnia e via, alla volta di una zatterona che ci
trasporta oltre un corso d’acqua, poi ancora qualche chilometro e
finalmente la Hellas!
Il cielo si fa scuro,
meglio rientrare verso l’hotel, transitando da strade con paesaggi
bellissimi. Arrivati, visto che non piove, un tuffo in piscina ci
sta, almeno per rifarci del sacrificio del mare. Qui viene
improvvisata una riunione tra alcuni membri dello staff e i vespisti
bagnanti, con esilaranti battute e coinvolgenti risate.
Eh no, dicono in
frontiera: causa sciopero, coi mezzi a motore non si entra. Ma come?
Siamo venuti fin qui, tralasciando un bagno nell’acqua cristallina
del mare. Un grosso cancello chiuso non ci dà speranza, però ci
concedono di parcheggiare le nostre Vespe (lasciandole in ostaggio)
ed entrare a piedi – detto, fatto – almeno per le foto di rito.
Cena all’interno, in
uno scenografico salone, poi canzoni in allegria. Ah dimenticavo,
ancora pesce, ma per Luca una valida alternativa: una bella pizza al
tonno :D
Una nota sulle strade
che, come già detto, non sono così pericolose, ma occorre prudenza
perché ci sono tanti animali che attraversano: mucche, capre,
pecore, maiali e… tartarughe!
Soprattutto nella parte
sud, ho notato tanta pastorizia e ogni casa con la sua mucca in
giardino. Molta gente attaccata alla terra, certo per necessità, ma
trovo che sia una cosa bella. Ci sono anche bancarelle, improvvisate,
di variegata frutta e verdura. Tanti giovani impegnati nel turismo,
una risorsa in fase di crescita, c’è ancora da imparare ma con una
buona prospettiva. Anche perché il meraviglioso territorio aiuta. Il
popolo albanese è in fase di crescita, paragonabile come nel nostro
dopoguerra. Ci hanno detto che noi italiani siamo un esempio da
raggiungere. Onorati di questo. Si spera possano crescere con
maggiore consapevolezza, evitando certi sbagli, come quello di
abbandonare l’agricoltura e tralasciare il rispetto del territorio.
GIOVEDÌ 31 MAGGIO
Dopo un’abbondante
colazione, partenza a squadre dall’hotel verso AGIROCASTRO, dove ci
attendono controllo a scontrino, incontro con le Autorità e tv
locale, foto e qualche intervista.
Poi con Emanuele e
Vittorio visitiamo il castello godendoci il bellissimo panorama sulla
città. Si rimarrebbe volentieri, ma tocca proseguire in direzione
FIER e DURAZZO, passando per TEPELENE. Così ci aggreghiamo a
Emanuele e Vittorio, con il loro ritmo spedito, per la felicità di
Luca, meno per la mia: non è mancato qualche deciso colpetto sulla
schiena, che ha ignorato. Purtroppo, accade l’imprevisto: la
Lambretta di Emanuele grippa. Fermi sotto il sole, avvisiamo
l’assistenza che prontamente interviene, Mauro e Nino caricano
mezzo e conducente deluso: la sua giornata, in sella, finisce qui. Verrà rimesso in pista già il giorno dopo.
Eh, se venivi con la
Vespa! Direbbe qualcuno e non faccio nomi, perché sarebbero tanti
;-)
A me piace questa sana
competizione storica, tra Vespa e Lambretta, tra l’ironico e il
serio, che condividiamo anche nel nostro gruppo, tra chi è vespista
e anche lambrettista. Che poi, siamo lo stesso tutti amici, a girare
su due, bellissime, ruote!
Poco simpatico, invece,
un giovane lambrettista che si diverte a mettersi davanti alle vespe,
sgasando con miscela forse volutamente grassa e superato, ti
risupera; si diverte con poco.
Torniamo a noi, dopo un
intoppo, ci vuole una ricompensa: ottimo piatto a base di carne e
patatine fritte a volontà, in un bel locale rinfrescato (evviva
Luca).
Il morale torna su,
quindi proseguiamo il viaggio con Vittorio e la sua sportiva GL
rossa. Percorriamo la bellissima, vecchia strada per Tirana, che sale
su, in mezzo al verde e poi scende giù: uno spettacolo! Con fermata
per riportare a bordo strada una piccola tartaruga che, noncurante
del transito veloce di tanti equipaggi su due ruote, passeggia
tranquillamente.
Arriviamo al lussuoso
Rogner Hotel di TIRANA, una vivace e caotica città, che assomiglia
molto alle nostre, ci dicono abitata da tanti italiani.
Occorre ristoro, la
stanchezza si fa sentire; una squisita grigliata di carne, servita
nel giardino, con suggestiva illuminazione che fa subito festa, ci
ritempra degnamente. Questa volta siamo con Caroline e Neil, altri
membri della squadra, con cui abbiamo condiviso poca strada, ma
un’ottima cena. Come già detto, è bello anche conoscere e stare
con diverse persone, condividendo viaggio o momenti di convivialità.
VENERDÌ 1 GIUGNO
Nella mattinata è
prevista un’escursione facoltativa, a cui non rinunciamo pensando
che in piscina ci potremo stare in altra occasiona, a KRUJE
cittadella turistica con diverse attrazioni: il Castello medioevale
del IV-V secolo, il Museo nazionale Skanderberg, la Moschea Bazar e i
suoi vecchi negozi. A dire il vero il tragitto per raggiungerla,
appare lento e noioso, invece la visita al Castello è interessante,
tenuta viva della preparazione empatica della guida.
Una bella parentesi è scoprire la "Festa dei Bambini" che viene celebrata in Albania il 1° giugno in coincidenza con la Giornata Internazionale del Bambino; si svolgono varie iniziative per celebrare i bambini con feste, recite, gite e sfilate con costumi tipici o vestiti speciali, anche i mezzi di soccorso non in servizio trasportano tanti bimbi in allegria e ovunque si respira quest'aria di festa.
Una bella parentesi è scoprire la "Festa dei Bambini" che viene celebrata in Albania il 1° giugno in coincidenza con la Giornata Internazionale del Bambino; si svolgono varie iniziative per celebrare i bambini con feste, recite, gite e sfilate con costumi tipici o vestiti speciali, anche i mezzi di soccorso non in servizio trasportano tanti bimbi in allegria e ovunque si respira quest'aria di festa.
Rientriamo in hotel per
il pranzo, buono ma un po’ deludente per qualcuno, trattandosi di
zuppa di verdure e bocconcini di pollo al curry, sapori a cui non
siamo abituati, che a me piace sperimentare.
Nel pomeriggio è
previsto lo spostamento verso la vicina piazza Skanderberg con raduno
e relativa “Vespa Parade” per le vie della città organizzata dal
Vespa Fanatic Club di Tirana: una sfilata emozionante e colorata; la
gente ci esprime ammirazione e simpatia, come ai raduni italiani di
qualche anno fa, che data l’eccessiva diffusione, adesso sono meno
emozionanti. Ci sentiamo come delle star, tipo quando passa il Giro
d’Italia in bicicletta.
Al rientro dalla
parata, di nuovo tutti in piazza, per intrattenimenti e degustazioni
varie con musica dal vivo: il bel concerto di Ermal Meta. Sopra di
noi, gli immancabili droni, a riprendere tutto.
Ci facciamo poi
coinvolgere da Ciccio, che vuol acquistare un regalo per sua moglie
Daniela rimasta a casa, a far due passi nei dintorni. Ci sono anche
gli amici del Vespa
Club Biella e acquistato il cadeaux, già che ci siamo, scegliamo uno
dei tanti ristorantini, per sederci a cenare e chiacchierare
in tranquillità. Quindi ritorniamo in piazza, dove io e Luca
rimaniamo ad ascoltare le ultime note del concerto, mentre la maggior
parte rientra in albergo.
SABATO 2 GIUGNO
Sveglia di buon ora,
che tocca caricare per l’ultima volta, i bagagli sul furgone…
sigh! Significa che
l’avventura sta volgendo al termine. Ma cosa ti inventano,
quest’anno, i buoni organizzatori, per rendere meno triste il
finale? Mezza giornata, in attesa dell’imbarco di ritorno, al
Diamma Resort di Durazzo, con accesso libero a spiaggia e piscina. Il
lasciapassare in spiaggia è: “Siete i vespisti? Ok accomodatevi,
per oggi siete nostri ospiti”… e che spiaggia, comodi lettini e
acqua limpida per fare un bel bagno tutti assieme!
Poi pranzo nel
ristorante all’aperto, pesce a volontà, ma anche piatti
vegetariani a base di arrosto e verdure. Leggasi “vegetariano”
colui che non mangia pesce. Ok Luca, lo sei.
Dopo un così bel
commiato, ci raggruppiamo a malincuore, sul lungomare di Durazzo in
attesa dello spostamento verso il porto: peccato, sarei rimasta
volentieri sulla spiaggia!
Qui ci sono diversi
bambini, che girano aggrappandosi con insistenza alle persone, in
cerca di soldi; provocano un misto di tristezza e rabbia, perché i
bambini dovrebbero essere solo bambini e non mezzi per ottenere dei
soldi, seppur nella povertà.
L’imbarco avviene
sempre dopo aver espletato le noiose ma necessarie procedure. Le
cabine assegnate, senza finestra, sono meno claustrofobiche. La cena
al self-service è abbondante, buon senso insegna che in nave bisogna
mangiare per non star male e in molti applicano alla perfezione
questa regola.
Poi tutti nella
discoteca per la festa finale “uascezz”, meno mangereccia del
solito, ma ugualmente allegra malgrado il sonno che ormai si fa
sentire. Premiazioni e foto di rito, poi a nanna, che è prevista
sveglia prestissimo, per la fine di questo altro fantastico Giro dei
Tre Mari - Special Edition Albania.
Quando arrivi nel
parcheggio dell’Hotel 7Mari, realizzi che è finita. Occorre
caricare i mezzi (abbiamo ospite di viaggio gradita, a fianco del
nostro Arcobaleno azzurro, la GL di Vittorio) e i bagagli, per
ripartire verso casa, dopo calorosi saluti. Sarebbe un peccato
lamentarsi, sono trascorsi diversi entusiasmanti giorni, di viaggio e
paesaggio, vissuti in amicizia e simpatia. Difficili da dimenticare,
anzi facili di fissare negli occhi e nel cuore, con la meraviglia di
un bambino che scopre nuove cose.
Rinnovo i ringraziamenti:
Allo Staff 2018, elencato sul diario di viaggio, fatto di referenti italiani e albanesi, che collaborando fattivamente insieme hanno reso possibile un così bel evento, con la sua ottima riuscita. Persone già conosciute o nuove, caratterizzate dalla voglia di fare, divertendosi e facendo divertire.
Rinnovo i ringraziamenti:
Allo Staff 2018, elencato sul diario di viaggio, fatto di referenti italiani e albanesi, che collaborando fattivamente insieme hanno reso possibile un così bel evento, con la sua ottima riuscita. Persone già conosciute o nuove, caratterizzate dalla voglia di fare, divertendosi e facendo divertire.
Ai compagni di viaggio, già conosciuti o conosciuti per l’occasione, con cui abbiamo condiviso un pezzo di strada, un pranzo, un paesaggio, una risata…
All’Albania per i suoi bei paesaggi e alla sua gente per l’ospitale accoglienza.
A Luca per aver condotto la Vespa. A me per aver infine partecipato!
All’Albania per i suoi bei paesaggi e alla sua gente per l’ospitale accoglienza.
A Luca per aver condotto la Vespa. A me per aver infine partecipato!
Alla prossima!
Sempre emozionante. Brava Laura, che questa volta ci hai anche portato un nuovo punto di vista su una terra poco conosciuta.
RispondiEliminaL'organizzazione della Tre Mari a quanto pare è sempre impeccabile, anche al di fuori dei nostri confini.
Complimenti a te e a Luca per la vostra instancabilità, meritate tutta la nostra ammirazione!
E bravi ragazzi anche in Albania siete andati , gran bel giro e ben raccontato ...bello e complimenti.
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