29.03.2015 - Alto Vergante




Siamo alla fine di marzo, la stagione sta nettamente migliorando, per il fine settimana è previsto bel tempo, in settimana il messaggio a tutto il gruppo che domenica pomeriggio si aprirà la stagione del Vespa Legend Team.
Per me, quest’ultimo periodo non è dei migliori, non so se partecipare o no: sta di fatto che non ho nemmeno risposto al messaggio.
La notte tra sabato e domenica è previsto il cambio di orario: le lancette si sposteranno in avanti, indice che si dormirà un’ora in meno, anche questo gioca un po’ a sfavore.
Sabato sera un giretto che diventa molto più lungo del previsto, complice l’ora legale, mi addormento che è notte fonda.
Domenica mattina mi alzo che è tardino, un filo di mal di testa che mi accompagna, non ho ancora preparato nulla, non so quanta miscela ci sia nel serbatoio del Bagigio, so bene che la scorta di olio nel bauletto è finita.
Verso metà mattina un messaggio di Marben, col quale mi chiede se sarò presente o no.
Con una risposta rapida lo informo che sono in ritardo sui preparativi ma dovrei farcela.

Da 29 marzo 2015 - Arona e Vergante
Consumo il pranzo alla svelta, vado a recuperare un flacone nuovo di olio, cerco di preparare il tutto: fascia per la schiena, giubbotto trattato con la Nivea, paracollo, guanti presi in offerta, portafoglio, chiavi ed infine la sorpresa: la video camera GoPro che sarà utilizzata per immortalare questa giornata che il Vespa Legend Team si presta a vivere.
Apro la rimessa, il Bagigio è li che attende, apro il rubinetto della miscela, aziono l’arricchitore, i due soliti colpi di pedivella e il “cinquantasette quadro” inizia a rombare.
Inizia il mio viaggio verso la solita meta: Robecco; un saluto a mia mamma che mi osserva dal balcone e via andare, i primi metri, non dico che mi trovo a disagio ma quasi: è l’idea di avere la video camera attaccata, mediante l’apposita fascia di supporto, al petto! Sensazione che sparisce dopo poca strada percorsa.


Da 29 marzo 2015 - Arona e Vergante

Il mio percorso è sempre quello: strada nuova che porta a Lucernate, ponte nuovo sulla A4, giro intorno a Cornaredo finché arrivo alla Statale per Novara, la mia andatura segue l’istinto del mio polso esadecimale, è incredibile: se viaggio da solo vado a sessanta. Sono, tutto sommato, dell’idea che sia valida una battuta di un film: “se lo rispetti, lui ti rispetta”.
Nulla da segnalare fino a Corbetta, quando decido di fermarmi e far partire la prima registrazione di filmati.
Giunto a Robecco Marben mi dice “meno male che non siamo partiti” tra me e me penso “ops, dovevo dirgli che sarei passato di qua?”
Con una certa sorpresa noto la presenza di Giovanni, con la bianca senza la passeggera.
Siamo li li per partire e Marben si accorge (ma quanto bene vuole al mio Bagigio?) che la mia ruota posteriore è sgonfia, io non mi faccio troppi problemi ma la reazione di Fabio è praticamente istantanea, apre il cancello: si va a gonfiare le gomme!
In effetti erano un po’ “bassine”. Io rispondo che il Bagigio è un mezzo talmente perfetto che non ci si accorge nemmeno che le gomme siano sgonfie.
Si parte, io ovviamente immortalo tutto con la “cam”, la sera sarà la sorpresa di rivedere il tutto.
Caspita, si tira, si va a ottanta come niente fosse, alla faccia dei miei sessanta.
Ammetto che con le gomme gonfie è tutto un altro andare.
Giungiamo al benzinaio in zona Trecate, LI ci attendono il Presidente con Sandra e Dario e Manuela.
I saluti, un po’ di feste, la novità della cam, io approfitto di fare il pieno, non ho voglia di tribulare dopo, tutto sommato quattro litri ci sono stati.
Si parte, direzione Arona, li sul posto troveremo Luca, Laura e un collega di Luca.
Il viaggio tutto sommato è regolare, a parte qualche automobilista poco disciplinato che però non altera i nostri umori.
Si arriva ad Arona, lo si capisce subito dalla mole di vetture in strada, qui c’è sempre folla, anche quando non c’è.
Troviamo Luca, io parcheggio proprio a fianco il suo PX svizzero.
Ci facciamo una passeggiata, non ho ancora capito che razza di mercatino ci fosse, io ne vedo solo una parte; un buon gelato non guasta mai, eccetto la coda per acquistarlo, lo degustiamo osservando il lago, sullo sfondo le montagne sono ancora ben imbiancate.
Verso la fine della passeggiata, incontro il mio collega Roby, due chiacchiere al volo, uno sguardo al mio Bagigio e già ci si saluta, lui credo che imbocchi la strada del rientro, noi ci faremo un giro, non ho ben chiaro dove ma l’importante è partire.


Da 29 marzo 2015 - Arona e Vergante

Prima tappa è il San Carlone, la celebre statua di San Carlo Borromeo, l’ingresso al parcheggio non è stato dei più ortodossi ma a noi va benone così.
Si riparte, si percorre una strada che boh, mai vista, stupenda, paesaggisticamente parlando merita molto, campi, campagna, curve tutto sommato dolci, resto colpito da una lunga stalla sulla sinistra, per fortuna la mia cam sta riprendendo tutto. Più tardi a casa, deciderò che sarà proprio il filmato di questa strada che ricorderà questa gita.
Si fa sosta da un benzinaio, qualcuno è quasi a secco, si decide velocemente che questa sosta la sfruttiamo per immortalare tutti i nostri mezzi: ben otto tra PX e Bajaj, si perde un po’ di tempo per la disposizione secondo una scala (non ho ancora capito quale) cromatica crescente.
Ricordo con piacere la lettura di un cartello in merito al fatto che lo spiazzo laterale al benzinaio non sia un bagno pubblico, qui una battuta di Luca ci fa piegare in due dalle risate.
Si riparte e forse per me, inizia il lato più triste della gita, la strada del rientro, da li a poco saluteremo Luca e Laura, inizia a farsi sentire la stanchezza, io conservo ancora il filo di mal di testa che nel frattempo è un poco peggiorato.


Da 29 marzo 2015 - Arona e Vergante

Più avanti altra sosta per rifornimenti quando passa Elia a bordo di una Lambretta e si ferma a scambiare due chiacchiere.
Si riparte, poco più avanti ci separiamo dalle coppie vigevanesi.
Appena dopo Trecate non ci siamo nemmeno accorti della svolta di Marco e Fabio, peccato, nemmeno una clacsonata. Restiamo io Giovanni e Flavio, Giovanni poco dopo svolta anche lui, restiamo io e Flavio che almeno fino a Cornaredo mi fa compagnia, mi fa piacere, di solito mi faccio da Trecate a casa da solo. Ai semafori rossi ci scambiano due parole veloci, mi chiede se usciamo spesso, spesso? Praticamente tutte le domeniche!
L’ultimo tratto ho anche iniziato a patire un po’ di freschino: non vedo l’ora di giungere a casa, però... Centottantatré chilometri di soddisfazioni.

Si ringraziano in ordine di incontro:
Marco
Giovanni
Fabio
Dario
Manuela
Presidente
Sandra
Luca
Laura
Flavio


Galleria fotografica:









Commenti

  1. Peppo, fino al semaforo di Pontenuovo eravamo dietro di voi, abbiamo svoltato col Gio e pure clacsonato, ma evidentemente non ci avete sentiti!

    Bel giro, per noi un classico; eppure ogni volta fa storia a sé.
    Certo che il clima mite ha reso ancor più piacevoli questi chilometri.

    Come sempre il resto del merito va al gruppo. Sempre insieme, sempre in Vespa ed è ciò che conta di più.

    Alla prossima!!!

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  2. Bello bello bello il giro al lago , finalmente è iniziata ,vespa nuova goduria assoluta , bravo il Peppo ,maaaa ...il video?

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  3. Ciao! È sempre un piacere incontrarvi on the road! A presto!!!

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  4. Bel giretto, complimenti. Io ho dovuto farlo infrasettimanale, come leggerete su ODV (spero). Mi spiace aver mancato l'uscita del PX svizzero di Luca, un mezzo che mi ha molto incuriosito. Un caro saluto a tutti e spero di presenziare al prossimo giro!

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  5. Evvai prima uscita ufficiale al lago! con tempo non freddo ma un po' grigio... anche se colorato dalle ns vespe :-) bel racconto Peppo... i tuoi preparativi sono mitici ;-)
    ...dal lungolago di Arona superaffollato (con tanto di lupetti e vigilesse accanite contro i motociclisti!) al San Carlone e poi verso l'Alto Vergante fino a Nebbiuno, poi Ghevio, Invorio, Paruzzaro, Oleggio Castello, Gattico, Veruno... e lì ci siamo salutati... io e Luca siamo ritornati verso Verbania passando per Comignago, Oleggio Castello, Dagnente e tutto l'Alto Vergante fino a Carpugnino - con sosta all'amato campanile pendente di Massino Visconti - e poi di nuovo lago :-)
    p.s. la cascina nella foto si chiama Cascina Muggiano e secondo me è un posto bellissimo, quasi d'altri tempi...
    Alla prossima! E non ci faremo mancare un bel panino col salame :D

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