10.05.2015 - Stefanago e Madonnina del Vento

Da 10 maggio 2015 - Fortunago e Montalto

Una domenica che profuma già d'estate, il sole caldo e vigneti a perdita d'occhio. Pennellate che tratteggiano, nell'armonia delle colline dell'Oltrepò Pavese, la riuscita di un gita piacevolissima per molteplici aspetti.
Alle dieci del mattino una prima del gruppo si compone in quel di Abbiategrasso. Fa già abbastanza caldo, quel tanto da detestare l'afosa pianura, bramando le dolci colline con le loro ombrose salite.
Le colline in fondo non si fanno attendere. Intercettiamo Giovanni a Pavia e Francesco e Marina a Casteggio. Questa volta è la cittadina a sud di Pavia a spalancarci l'Oltrepò. 
Per una volta constatiamo di essere a buon punto rispetto alle previsioni. Procediamo con una marcia costante e spensierata su strade poco trafficate. Borgo Priolo, Borgoratto. Attorno a noi il rigore geometrico dei filari di viti. In questa stagione si apprezza già il volto di queste terre. Impressiona l'estensione delle coltivazioni.
Un paesaggio analogo ci circonda una volta approdati a Fortunago. Vi giungiamo attraverso il noto salitone, che amiamo perché, in fondo, ci permette di spremere quella manciata di cavalli vapore che i nostri mezzi ci mettono a disposizione. La mia VNB, a cinquantuno anni, non accusa fatica nonostante la pendenza. 
La salita culmina nella piazzetta del borgo: un anello lastricato che cinge una piccola chiesa; una sobrietà bucolica che rende Fortunago uno degli angoli più belli di questa zona. 


Da 10 maggio 2015 - Fortunago e Montalto

Raggiungiamo l'area parcheggio, ci rilassiamo un poco e conveniamo di raggiungere già il castello di Stefanago.
Questo dista pochi chilometri da Fortunago; lo raggiungiamo percorrendo una stradina tortuosa - ed un po' dissestata - che ci conduce sino al portale d'ingresso. Il maniero sovrasta la collina, dominando ampi vitigni. Vi ha sede una Cantina, presso lo quale ci fermiamo per pranzare. La degustazione di vini locali è accompagnata da salumi e formaggi tipici di queste terre.
Nel frattempo ci ha raggiunto anche Emanuela. Sediamo su un'ampia balconata ai piedi del castello. In fondo, fra le colline, si nota una lembo di pianura, della quale ora decisamente non avvertiamo la mancanza.

Da 10 maggio 2015 - Fortunago e Montalto

Il pranzo scorre veloce, il vino è apprezzato - c'è chi ne fa una piccola scorta - e si comincia a ragionare per il proseguimento del giro. Balena l'idea di un salto al Penice, ma concludiamo di rimandarlo alle prossime occasioni. A brevissimo, del resto. Ritorniamo a Fortunago, dove prendiamo il caffè, offerto dal Ristorante «La Pineta»: amici di Francesco ai quali vanno i nostri ringraziamenti per la generosa ospitalità.
S'era detto, prima di partire: «Andiamo alla Madonnina del Vento!». E Madonnina sia. Non restiamo delusi. 
Con questo toponimo popolare si identifica la località Belvedere presso Montalto Pavese; si tratta di un ampio «balcone naturale», in cresta alla collina, dal quale si può godere di un paesaggio incantevole. È meta prediletta da ciclisti ed amanti di parapendio. Gli ampi prati ai margini della strada costituiscono un luogo ideale per un po' di relax. 
Camminiamo sino al culmine della strada, per godere al meglio del paesaggio. In verità qualcuno - del quale non sveleremo le generalità, limitandoci ad identificarlo col nomignolo con cui è noto, ovvero lo Sceicco - ci ha raggiunto direttamente in Vespa, e non si è fatto sfuggire l'occasione per immortalare degnamente il suo mezzo in un contesto così suggestivo.


Da 10 maggio 2015 - Fortunago e Montalto

Il nome «Madonnina del Vento» deriva dalla piccola edicola in legno, nei pressi dello spiazzo adibito a parcheggio, che custodisce la statua della Vergine. Più in alto, in cima alla stradina, un altro simulacro, un Cristo benedicente, è stato posato su un cippo ed accoglie chi passeggia sino al punto più panoramico.
Foto di rito, quattro chiacchiere con un vespista di passaggio, un po' di relax. Sono quasi le diciassette. È tempo di rientrare, ma non prima di una bibita rinfrescante in quel di Montalto.
Il rientro è più difficoltoso. La pianura, enorme e caotico formicaio, con le sue statali affollate è un ambiente decisamente meno ospitale. Una domenica calda e soleggiata come questa ha richiamato fuori dalle città molte automobili ed il traffico è sostenuto. Rientriamo verso Pavia percorrendo il bel ponte a est di Pavia, detto «della Becca». All'altezza di Pavia, complice il traffico, il gruppo si frammenta un po'. Ognuno prende la direzione del rientro verso casa; vi arriviamo attorno alle venti, appagati da una bella giornata e con in mente già la prossima.


Galleria fotografica:







 

 

 

 

Commenti

  1. Fantastico! letto questo bel racconto si, è come dire, che eravamo lì con voi :-)

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  2. Che domenica , io c'ero e ci ritornerò.

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  3. Devo veramente complimentarmi con il narratore certo Marco meglio conosciuto come MARBEN per il modo in cui descrive il clima gioioso e spensierato di come e trascorsa una ottima domenica in compagnia di amici soliti e di amici ritrovati .
    Sempre aggiungendo al raccondo nozioni culturali(che non guastano mai )
    E poi che dire non ci mancano nemmeno le prove filmate del giro grazie al nostro PEPPO
    Un bravo ad entrambi
    www il MARBEN www il PEPPO
    con affetto LO SCEICCO

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