8.11.2015 - L'estate di San Martino (in Oltrepò)

Da 8 novembre 2015 - Montalto Pavese

Secondo la leggenda, San Martino di Tours, incontrato un mendicante seminudo, tagliò con la spada il suo mantello, per dividerlo in due parti. Una la donò al povero. Il Santo poi incontrò un secondo mendicante e, a questi, diede l'altra metà. Rimasto al freddo, fu soccorso da un evento prodigioso: un caldo sole decisamente fuori stagione.
La saggezza popolare identifica così con la locuzione «estate di San Martino» quelle giornate eccezionalmente miti che, a volte, caratterizzano i primi giorni di novembre.
Questo 2015, che forse ricorderemo a lungo per la grande calura dei mesi estivi, ci riserva un'altra porzione di caldo quando ormai dovremmo essere consegnati a ghiaccio e dense nebbie.
Una simile combinazione non può che essere degnamente celebrata con un bel giro in Vespa. La proposta arriva dal Presidente a metà settimana: festa di San Martino a Montalto Pavese. 
Una classica festa agreste, con le attrattive bucoliche dei piccoli paesi di collina. Specialità gastronomiche ottimamente cucinate, nella bella cornice dell'Oltrepò Pavese che, in autunno, riesce davvero a dare il meglio di sé.
Se tutto questo basterebbe a rendere la giornata davvero ben riuscita, in realtà è stata davvero speciale: la piccola Victoria, infatti, ad appena dieci giorni di vita si è già concessa la prima gita col Vespa Legend Team. E scusate se è poco!


Da 8 novembre 2015 - Montalto Pavese

Partiamo dal principio. La gita è iniziata con un primo ritrovo a Magenta, con Luca, Peppo e Paolo, con la sua originale Vespa, oggi in versione «culona», la chiama lui con cognizione di causa.
Il trio approda da me a Robecco, per dirigerci tutti a Vigevano, dove completeremo il gruppo.
Attraversiamo la Lomellina a passo davvero spedito, arrivando rapidamente a Casteggio. La cittadina pavese è, quest'oggi, la nostra porta d'accesso all'Oltrepò. Qui si inizia a salire, lungo strade dai tracciati dolci, fiancheggiati da ampi filari di viti.
I tralci sono di un rosso vivo, così dipinti da un autunno poco piovoso, caratterizzato da giornate limpide e soleggiate. Freddo? Affatto! 
Da Casteggio a Montalto non sono che una dozzina di chilometri; il paesaggio è stupendo, al punto che dover coprire una distanza così breve è motivo di rammarico. La consolazione, però, arriverà più tardi, quando staremo con le gambe sotto al tavolo.
In paese siamo accolti da una piccola mostra di trattori d'epoca e da qualche mezzo militare di origine statunitense; qualche bancarella di specialità fa la gioia dei buongustai. 
La tensostruttura del servizio ristorazione è gremita, e questo comporta una bella attesa: non si mangia prima delle quattordici!
Poco male, ci consoliamo con delle buone caldarroste e panini col salame. All'ombra di un pino, è tempo ancora una volta per aneddoti e gag.
Attesa propizia: nel frattempo ci raggiungono la Manu e il Gio, con la piccola Victoria, star della giornata! Nella beatitudine del suo sonno - c'è da scommetterci - si sarà goduta il tepore del sole in questo bell'angolo di Oltrepò.
Il pranzo è ottimo e lascia tutti soddisfatti: polenta, trippa, ravioli, salsiccia, affettati, frattaglie di suino fritte sapientemente. Un plauso, davvero, all'ottima organizzazione.


Da 8 novembre 2015 - Montalto Pavese

Dopo pranzo, è tempo di rispolverare una delle più belle scoperte di quest'anno: la Madonnina del Vento, in località Belvedere, dove siamo stati lo scorso mese di maggio.
Un posto che offre una vista meravigliosa, da posizione piuttosto elevata, sulle colline circostanti. Da questo dolce rilievo coperto d'erba, nonostante la leggera foschia, distinguiamo facilmente i profili del monte Penice e del monte Lesima, ricorrenti spettatori delle nostre scorribande in Oltrepò.
Raggiungiamo la sommità della collina in sella alle nostre Vespe. Le parcheggiamo su questo ideale balcone, coi manubri rivolti verso il sole, idealmente ancora proiettati verso il caldo.


Da 8 novembre 2015 - Montalto Pavese

Pare quella domenica di maggio, se non fosse che il sole è in effetti più basso e colora questi versanti di tinte più rossastre. Questo ci ricorda che il tramonto sarà di là a breve. 
Perciò, dopo ampio compendio fotografico, scendiamo la collina e ci apprestiamo a ritornare in pianura. A Casteggio ci concediamo una pausa al bar, esattamente come nella stagione più calda. In fondo, oggi si può davvero fare.
Ben ristorati, ripartiamo. E stavolta per rientrare. Alle porte di Pavia le nostre strade si dividono: chi per Vigevano, chi per Milano e provincia.
Attraversiamo il grande fiume quando già sulla strada non ci sono ombre, se non quelle proiettate dai fari; le temperature si abbassano rapidamente: è novembre. Ma l'estate sembra finita da poco. Da mezz'ora...


Galleria fotografica:





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