22-26.04.2016 - VRaduno a Bevagna

Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Introduzione
Tutto nasce mesi or sono, allorché Marco mi avvisa di un raduno in Umbria e che assolutamente non posso mancare.
L'idea mi stuzzica tantissimo, non ho mai visitato l'Umbria ed è il caso di colmare questa lacuna, unito al fatto che ho il desiderio di un bel giro lungo con la Vespa, questi requisiti bastano a far si che quando è il momento, mi iscrivo.
Il tempo scorre alla svelta, oramai siamo prossimi alla partenza; la Freccia Ombrosa è praticamente finita (clicca qui per vedere il restauro) ho avuto modo di collaudarla durante la gita a Castellaro.
Io e il Giò, non contenti, si decide di rimuovere il cilindro per constatare le condizioni del gruppo termico, le quali si rivelano disastrose: seppur il cilindro goda di buona salute, manca un buon ottanta per cento della prima fascia elastica e lo stantuffo è sbeccato.
Mi piacerebbe un pistone nuovo ma oramai non c'è più tempo.
La scelta finale è di farmi dare, da un amico, un gruppo termico usato ma valido.
Recuperato il tutto, si installa e la Freccia Ombrosa torna a rombare allegramente.
Non resta che portarla a casa.
Ultimo walzer, la revisione: superata!
Tutta questa introduzione per raccontare i motivi della mia ansia per questa partenza, di quella che diverrà una buona avventura che lascerà un segno indelebile nella mia mente.
Praticamente l'unico giro di prova sono state le venticinque miglia per riportare la Vespa a casa.
In questo frangente è rilevabile un'anomalia: gira benone m a non del tutto, si sente che il motore c'è e che risponde istantaneamente ai comandi, ma agli alti giri, a intermittenza irregolare, ha dei piccoli rallentamenti.
Io mi sono fissato che la candela nuova non faccia il suo dovere fino in fondo, ma non ho una prova di questa mia convinzione.
Fatto sta che decido ugualmente che l'Umbria la visiterò con la Vespa verde: è bellissima, quasi mi dispiace usarla per evitare che si rovini ed evitare la naturale usura, ma in fin dei conti è proprio con questo esemplare che ho vissuto le gite più importanti, anche l'Umbria sarà importante.
Preparativi veloci: tuta antipioggia prelevata dal Bagigio, copriscarpe, due litri di olio, tovaglioli, il sacchetto con qualche attrezzo (ben pochi), il pieno di miscela ed infine i bagagli.
Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

La partenza
La mattina successiva la levataccia alle cinque, squerebeck! Colazione e si parte verso il primo appuntamento fissato all'autogrill di Assago. Arrivo per primo nonostante me la sia presa con comodo: un furgone Ford mi ha fatto da apripista lentamente, si viaggiava a poco meno di quaranta miglia orarie.
La mia tranquillità è fortemente compromessa perchè ho la riprova che il motore risponda perfettamente ai comandi ma l'erogazione non è regolare del tutto.
Arriva Marco, con "l'asimmetria Citronica" in funzione, due parole e arrivano anche Laura e Luca con l'instancabile "azzurro centocinquantasei", prossima tappa sarà a San Zenone.
Un camionista ci chiede informazioni per giungere dalle parti del Giò, gli forniamo quanto necessario per arrivare a destinazione risparmiando il casello di Melegnano, ci chiede informazioni in quanto non si fida del navigatore elettronico, ah: non ci sono più i camionisti di un tempo col cambio non sincronizzato e la piantina stesa sul cofano del motore.
Miglio dopo miglio si entra in autostrada, esperienza già provata a Termoli proprio con questa Vespa.
Arriviamo a Dorno, ehmm nono, a San Zenone e si unisce a noi tal Roberto, per me una nuova conoscenza.
In questo frangente c'è stata una distorsione spaziale, non riusciamo a capire se abbia ragione Laura a sostenere di essere a Dorno oppure non riusciamo a far capire a Laura di essere a San Zenone, anche se solitamente incontrano Roberto a Dorno, in pratica non è possibile incontrare Roby a San Zenone, quindi siamo a Dorno!
Curioso il commento di un Harleysta, un ragazzo che è estremamente entusiasta nel vedere la mia Freccia Ombrosa, prima cosa mi chiede se l'abbia fatta fare io di questa tinta, ovviamente si, lui mi dice che anni prima aveva fatto fare anche lui un PX verde vallombrosa, un colore che adora. Ci chiede dove fossimo diretti: Assisi, mentre lui ci dice che ha un raduno a Roma. Ci scambiamo gli auguri di buon viaggio.
Degno di nota, sarà che è stato vespista, è stato l'unico Harleysta a rivolgerci parola, durante il viaggio ne abbiamo incontrati altri i quali guardano dall'alto verso il basso.
Rifilo subito un magnetino a Roberto e si riparte: l'andatura non è affatto modesta, il mio strumento si stabilizza sulle cinquantadue miglia orarie e pensare che, da conti prettamente teorici, il motore lavora a circa cinquemilaottocento giri al minuto e non solo, immaginare che dovrà sostenere questi ritmi per parecchie ore, è quasi inquietante. Durante i sorpassi ai mezzi pesanti, ho sfiorato qualche volta le sessanta miglia orarie per un regime di circa seimilasettecento giri al minuto: niente male Freccia Ombrosa!
Si passano Piacenza, Parma, Reggio, è proprio sotto la vela di Reggio che razionalmente penso: se è arrivata fin qua, posso tranquillizzarmi un po', chiaramente l'istinto dice no.
Durante una sosta in un autogrill, un allegro passerotto ci rasserena cinguettando, però non appena Marco tenta di immortalarlo fotografandolo, il passerotto si offende e si allontana, bah, scherzi della natura.
Sarà l'euforia di questa avventura che ci fa straparlare, nel valutare i livelli dei vari serbatoi, Marco sostiene di avere "poco più del pieno": razionalmente non è possibile eppure nella "magia" del viaggio verso Bevagna, questo ed altro!
Si viaggia, l'andatura oramai è consolidata da molto, io quasi non faccio più caso all'erogazione della mia Vespa, penso soltanto che sta sostenendo una strapazzata non da poco e il pensierò è "speriamo che regga".
Miglio dopo miglio, cartello dopo cartello, ripenso all'altra avventura di quasi un annetto fa: Milano-Cattolica con la 126, le similitudini ci sono e mi riaffiorano tutte.
Passiamo il fiume Sillaro, storico confine tra Emilia e Romagna, a suo tempo con la 126 avevo immortalato questo passaggio di confine, questa volta no.
Si arriva a Cesena, è il momento di abbandonare l'autostrada per percorrere la E45, quella stradaccia che, anni fa, aveva messo a dura prova la balestra della 500, mi ricordo che fosse un disastro in fatto di buche.
Prima di testare la Vespa sulle buche di questa strada statale, ci si ferma al primo autogrill, quale sede di un altro incontro: Federico e sede del nostro pranzo: un comodo self-service a prezzi ottimi, meglio, ma molto meglio del solito panino.
Si riparte, questa volta il gruppetto è sostanzioso, ben sei Leggendari a bordo di cinque Vespe.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Posso anche analizzare un primo bilancio di carburante, credo che la mia Freccia Ombrosa consumi un buon trentacinque per cento in meno di prima, non male; proprio durante un rifornimento Marco si accorge che il mio faro ha un qualche problema: il vetro è rotato, ops! Ebbene si, il vetro è scollato dalla parabola e la ghiera cromata, non apprezzata da tutti, ha fatto un ottimo servizio: ha evitato che perdessi il vetro che probabilmente equipaggia la Vespa fin dall'origine quindi la ghiera è necessaria!
Qualche minuto prima delle diciassette siamo all'agriturismo a Bevagna, c'è una bella salita per raggiungere il nostro "quartier generale" quale miglior occasione per testare i rapporti corti, in effetti semino un paio di Vespe, arriverò ugualmente ultimo in quanto in piena salita, mi finisce la miscela, me tapino: mi stavo così divertendo.
La "lochescion", a prima vista, è interessante: un vecchio casale agricolo allestito a camere, il tutto immerso in un contesto tutt'oggi agricolo con tanto di strada bianca.
Per vicende varie mi ritrovo in una camera quadrupla da solo: uau, posso sbrigare tutte le mie faccende senza dover rendere conto a nessuno.
Anche all'interno l'agriturismo si presenta bene, mi piace, un grande salone all'accoglienza, un corridoio con sassi a vista in alcuni punti, è evidente che un tempo fosse un muro esterno, molto probabilmente l'edificio col tempo è "cresciuto" e quelle pareti esterne sono oggi interne.
Di tutti i partecipanti al VRaduno, credo che il Vespa Legend Team sia il primo arrivato.
Poco dopo di noi, arriva un'auto munita di rimorchio con due Vespe a bordo, una è addirittura una GS.
Marco, uno degli organizzatori, si presenta con una P200E america rat-style, con il fanalino posteriore america che io tanto adoro!
Inizio così a conoscere qualcuno: Marco che ad esempio ci racconta la vicenda della vendita dei catarifrangenti america, che affarone! Sergio e altri dei quali non rammento il nome.
Si cena nel salone distaccato dell'agriturismo, con tanto di caminetto acceso.
È il momento di dormire: il cuscino è altissimo, ma la stanchezza c'è quindi una bella dormita non me la toglie nessuno... questo era quel che pensavo, il rumore della ventola del riscaldamento è veramente fastidioso, no problem: mi alzo e spengo il riscaldamento!
Oh là, finalmente posso dormire... Eh no, un fastidiosissimo rumore di acqua che gocciola inibisce il mio sonno, mi rialzo, vado in bagno a vedere, impossibile non notare che nel water c'è un rigagnolo continuo di acqua, credo proprio che il rumore sia dovuto al reintegro dell'acqua, quindi chiudo il rubinetto di alimentazione della vaschetta, per andare sul sicuro, tiro anche l'acqua, in modo da svuotare la vaschetta ed evitare che anche il rigagnolo nel water possa infastidirmi.
Oooo là, finalmente c'è silenzio!

Sabato
Mi ero già svegliato intorno alle quattro, sentire il rumore della pioggia era da spavento, proprio degli scrosci violenti.
Per me il sabato inizia male: gran mal di testa, Santa Laura mi fornisce una pastiglia di paracetamolo che, per fortuna verso fine mattina, allontana il mio dolore fastidioso.
Al mattino si fa colazione coi presenti, cappuccino, cornetto, e visto che c'è la marmellata alle fragole, non riesco a farne a meno.
Noi del Vespa Legend Team si decide di fare un giro a Bevagna.
Si parte dall'agriturismo e si scende in valle, mi sorprende il comportamento del motore della mia Vespa, decido di scendere con la seconda marcia, il motore sale di giri parecchiotto, mentre allo scarico il suono è come se il motore fosse al minimo, è divertente da ascoltare.
La prima necessità è fare rifornimento, capitiamo da un benzinaio che ha una visione tutta sua dei prezzi e della gestione servito/faidate; inutile questionare, tanto credo non mi vedrà mai più.
Si arriva presso il centro di Bevagna, Roberto ha una vista da aquila e nota subito lo spazio per il posteggio motociclistico, ci stiamo giusti giusti, fanno un po' impressione i piccioni che girano proprio sopra le nostre Vespe.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Ci incamminiamo verso il centro storico, un bel borgo, la sua piazza ospita alcuni artigiani dagli antichi mestieri con piccole bancarelle. Vista l'ora iniziamo anche a preoccuparci di nutrirci: finiamo all'esterno di un locale, ci facciamo servire una pietanza tipica locale, un po' come fosse una piadina, all'interno un salame locale a pasta morbida, del quale non rammento assolutamente il nome, ricordo che fosse squisito.
Siamo quasi tutti dell'idea che sia stato poco, quindi si ordina dell'altro, io e Marco dividiamo una margherita, sulla quale facciam mettere il salame di prima, che ho particolarmente apprezzato: l'ho trovata decisamente buona. Per finire una coppa di gelato crema e fragola, il cameriere sotiene che sia un'accoppiata inusuale, eppure la trovo tanto buona io!
Nel procedere, a piedi, verso l'esterno del paese, inizia la pioggia che, da quel momento non ci darà tregua.
Ci si imbarda col vestiario antipioggia e si raggiunge Assisi, un po' imbarazzante l'accesso alla piazza della basilica: forze dell'ordine e militari presidiano l'accesso verificando ogni persona col rivelatore di metalli.
Il militare che mi ispeziona (del resto ho ancora addosso la tuta antipioggia) mi dice "tocco eh" toccandomi in zona tasca, dove ho il mazzo di chiavi, lo tranquillizzo con un "prego faccia pure, ci mancherebbe", mi fa passare e lo ringrazio.
Impressionante la quantità di persone per accedere alla basilica, suggestiva la tomba che se non è assolutamente visitabile con la mole di gente presente: sono pezzi da ammirare con calma, silenzio e tranquillità, tutte risorse non presenti in questo frangente.
In pratica c'è una coda continua di persone che entrano ed escono secondo un persorso prestabilito.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

All'uscita una bella sorpresa, sono presenti il Presidente con lo Sceicco e le relative mogli.
Nel frattempo il meteo scarica un paio di rovesci, passato il secondo, il cielo non schiarisce più, indice che questa volta non smetterà di piovere.
Io insisto per rientrare, acqua prima o dopo, comunque la prendiamo e tanto vale non perdere tempo che ci può essere prezioso dopo.
Rientrando ci capitano due piccole sventure, la prima me la offre proprio la mia Vespa, in una curva a sinistra, perdo il posteriore, il quale mi scodinzola, un colpo sull'asfalto col piede sinistro mi evita una rovinosa caduta, allargo di molto la curva, fortunatamente c'era la possibilità e da quel momento rallento parecchio. La seconda piccola sventura capita a Roberto il quale perde il bauletto mentre affrontiamo una strada alquanto dissestata.
Si arriva al quartier generale e una volta in camera posso constatare che gli indumenti antipiogia non fanno il loro dovere, i miei pantaloni sono piuttosto bagnati, sarà la stufa a provvedere ad asciugare il tutto.
Memorabile l'arrivo di Ranieri il quale frettolosamente dice "devo fare una telefonata, altrimenti mi telefono addosso".
Per la cena è prevista la grigliata che si terrà in una sorta di capannone, poco distante dalla reception dell'agriturismo, dove sono presenti altri edifici con altre camere, curioso il fatto che mentre io e Laura procediamo con cautela percorrendo il vialetto sterrato, io provvedo ad illuminare un metro davanti a noi col flash del telefono, Luca, che ci precede di un paio di passi pesta un qualcosa di strano: era un povero rospo che stava attraversando la strada; inevitabili alcuni confronti col passato.
Nel capannone ci sono due tavolate, una delle due per metà la occupa il Vespa Legend Team, perché con noi cenano Manuela, Sandra, Dario e Giorgio. La grigliata è buona, c'è possibilità di fare il bis, perché tirarmi indietro? Le salamelle erano veramente gustose.


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Si conclude prendendo tanto freddo, ripercorrendo il vialetto sterrato al ritorno, per rientrare nelle rispettive camere.
Un sabato partito benino, al mattino non è stato niente male il giro a Bevagna, proseguito male, con tutta la pioggia di Assisi, continuato peggio con le due piccole sventure, prendendo un sacco di freddo, credo che la parola freddo siail primo ricordo di tutta questa bella avventura; terminato ottimamente in compagnia e con la buona grigliata.


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Domenica
La domenica inizia col freddo, fuori dalle finestre è possibile vedere tutte le cime imbiancate delle montagne intorno a noi, si sente che l'aria è frizzantina, tipico di quando c'è neve o ghiaccio.
Gli organizzatori del raduno annullano il giro previsto, piove veramente tanto.
Si fa colazione, si resta in agriturismo, si chiacchiera un po'.
Per sfruttare il tempo a disposizione, un gruppo, inizia a smontare una Cosa che ha qualche acciacco, Luca diagnostica il paraolio lato frizione e in effetti, una volta disassemblato il motore, restano solo brandelli di paraolio.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Marco installa i distanziali per cerchioni tubeless alla Vespa di Roberto, lamentandosi che io non sono mai pronto a passare l'attrezzatura necessaria per lo svolgimento del lavoro.
Scambio due chiacchiere col dottore (credo lo sia proprio professionalmente) il quale mi parla della sua preziona VBB, modello che mi piace molto, trovando analogie di comportamento motoristico col mio Bagigio.
Per fortuna, gli organizzatori decidono che usando tutte le autovetture a disposizione, si andrà in auto a mangiare a pochi chilometri di distanza.
Io capito con una coppia toscana, mentre il passeggero al mio fianco è Ciccio, inizialmente la coppia toscana decanta i pregi e le qualità della panda, ma io come faccio a dirgli che la considero una scatoletta polacca mentre la Panda con la P maiuscola è la centoquarantuno costruita dal millenovecentoottanta fino al duemilaquattro?
Il discorso ahimè devia e i miei tre compagni di viaggio finiscono a parlare di Leo, io non proferisco parola.
Si arriva presso la cantina, Marco mi fa notare che la chilometrissima PX del dottore, mi sembra sui centosessantamila, sembra come nuova, in effetti è uno splendore.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Ci accomodiamo in questa cantina, con una tavolata lunghissima allestita per noi.
Il cibo è buono, la tavolata divertente, Roberto di Palermo è un personaggio strepitoso: sarà anche la sola cadenza sicula ma è inevitabile ridere al suo parlare.
Curiosa tutta la spiegazione di come "addolcire" la fidanzata chiudendola a chiave in camera.
Presto i baresi ci salutano, loro già partono per il rientro.
Per il rientro all'agriturismo, mi ritrovo passeggero di una Fiat Idea, credo milledue, che in salita non ne voleva sapere di andare, credo che la mia 126 fosse in grado di superarla.
Il resto del pomeriggio, mentre una folla di gente è intorno alla Cosa da riassemblare, io mi godo il tempo da lupi, pioggia, nuvole, nebbia, freddo tanto freddo e intanto chiacchiero con Laura e Alessandra.
Per cena restiamo in agriturismo, davanti al solito camino acceso.

Lunedì
Il Vespa Legend Team composto da Marco, Luca & Laura, me e Roberto, si trasferisce con quello che continuo a denominare viaggio della speranza: partiamo da Bevagna, percorriamo la Val d'Orcia e arriviamo a Colignola da Francesco.
Si parte direttamente con la tuta antipioggia, per lo meno ripara un po' dal freddo.
Io ho tremendamente paura della strada bagnata, non tanto sul dritto ma ovviamente in curva: l'esperienza tornando da Assisi mi ha segnato.
Tutto sommato ci va bene perché non prendiamo acqua, però mai distogliere lo sguardo dall'asfalto che è asciutto solo a tratti.
A Tavernelle di Panicale ci si ferma, inizia a piovere, provvediamo a rifornire i serbatoi, troviamo un edificio con grandi balconi, sotto i quali posteggiamo i nostri mezzi e ci infiliamo in un locale per nutrirci.
Io scelgo gnocchi alla salentina, che sono stati a dir poco squisiti, poi prendo due tranci di pizza, normalissima pizza. Tra mangiare caldo e sostare in un locale caldo, passa un po' il freddo che abbiamo accumulato, ma guardando fuori il cielo non è di certo stimolante.
Memorabile l'ordine di Laura a Luca: "guarda la strada", Luca prende il telefono e io lo apostrofo dicendogli: "ti ha detto di guardare la strada non il telefono!" Luca non perde nemmeno un attimo si gira guardando fuori dalla vetrina fissando la strada, le risate non sono mancate.
All'uscita del locale, Luca prevedendo Laura, si mette a guardare l'asfalto dell'incrocio, Laura, ovviamente mi chiede "ma cosa sta facendo?" Semplicemente rispondo "sta guardando la strada!" Altre risate.
Si riparte, non piove ma il cielo è nero. Nulla da dire sullo spettacolo che offrono i paesaggi, ma come tutto il viaggio finora, c'è da stare attenti all'asfalto a tratti bagnato.
Ci si ferma a visitare Pienza, un borgo carino in piena Val d'Orcia, io pretendo che ci si faccia un selfie, dal momento che Marco è dotato di un arnese vergognoso ma comodo per lo scopo.
Ricordo il freddo, tanto freddo, al punto che i miei compagni di viaggio mi parlavano ma io non rispondevo tanto ero demoralizzato, forse anche un po' arrabbiato per l'enorme quantità di freddo.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Dopo la pausa a Pienza il cielo cambia, le condizioni del viaggio migliorano, le strade più asciutte, la Vespa più godibile, paesaggi d'incanto e un pizzico meno freddo.
Nell'ultima parte di viaggio io e Marco scambiamo i mezzi: mamma mia che impressione, sono due Vespe apparentemente simili ma sembra di guidare completamente un altro mezzo.
Più pesante, dovuto anche al bagaglio anteriore, meno reattiva al gas, sicuramente più confortevole con l'ammortizzatore anteriore, tant'è che Marco mi dice che mi sradicherà l'ammortizzatore anteriore del mezzo Ombroso.
Riprendiamo i nostri mezzi solo pochi metri prima di Colignola, in quanto abbiamo destinazioni differenti, Marco tradizionalmente ospitato da Franscesco mentre il resto del Team arriva a La Pisana.
Per cena andiamo, in Vespa alla pizzeria La Panacea, con noi presenti gli amici pisani: Giorgio, Lorenzo e Giana, mi sbafo la mia pizza che è stata squisita e una parte della pizza di Franscesco che era parecchio più "tosta" della mia.
Scambiamo un po' di chiacchiere, col gestore del locale, parlando di auto di una certa età, noi sappiamo che il gestore possiede una 2CV e una DS, fatto sta che mentre guardiamo la DS, ci invita a fare un giro dell'isolato, non credevo alle mie orecchie, Marco parecchio sorridente, mentre Francesco esternava la sua felicità tipo un bambino.



Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Appena salito a bordo, si apprezza la morbidezza di tutto: dei sedili, delle sospensioni, della moquette, insomma la DS è tutta morbidosa, il proprietario, fiero, prende un dosso sugli ottanta chilometri orari, noi a bordo ovviamente non sentiamo quasi nulla, una goduria. L'unico aspetto è che credevo fosse un pizzico più silenziosa, ma questo giro mi ha fatto veramente rivoluzionare il pensiero automobilistico: ci sono le auto mentre la DS è un qualcosa più dell'auto.
Finita la cena, una bella dormita a La Pisana, che ci deve necessariamente rigenerare per il viaggio di rientro.

Martedì
Colazione, celebrazione del rito del pagamento, carico dei bagagli, ultimi saluti a Francesco e ahinoi ci tocca ripartire.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

Un po' di autostrada, in una delle soste autostradali, Marco provvede a mettere mano ai cablaggi del regolatore della mia Vespa, il cofano viene delicatamente posato tra l'erba e la siepe "tanto non si nota la differenza" sotiene Marco. Un po' di teorie tra Luca e Marco, morale c'era un faston "molle", una stretta con la pinza di Roberto e tutto sembra tornare regolare.
La parte che ricordo meglio e più felicemente è la salita sul Passo del Bracco, per me è stata una vera goduria: prima cosa io adoro tutta la parte dell'entroterra ligure, seconda cosa ho potuto dar sfogo alle prestazioni del motore con tanto di rapporti "corti", sta di fatto che tra curve, pieghe, salite, scalate e cambi di marcia, il divertimento è assicurato, mi spiace tanto per Roberto che, nel tratto che ero dietro a lui, non abbia vissuto bene il momento. Mi fa passare, da parte mia è stata un po' una rincorsa a "prendere" Luca, lo scopo era sorpassarlo, distaccare il gruppo per fermarmi a filmare il loro passaggio poco più avanti, ci sono riuscito a malapena.
Poco prima di giungere al Passo, riserva, beh è normale, ho spremuto il motore in questa salita.
Sul passo per la prima volta mi arrampico sulla scala che porta a una sorta di balconcino con una vista mozzafiato, non oso immaginare col cielo limpido che bellezza debba essere poter vedere bene il mare.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

A Sestri, combino una sorta di danno durante il rifornimento, mi sono scappati quei cento millilitri di benzina in più, morale non ci sta tutto l'olio necessario per arrivare al due per cento, poco male, questa volta la miscela sarà all'uno e mezzo. credo che la Vespa non abbia notato questa differenza.
In generale tutto regolare fino a una pausa in una località di Montoggio dove per scaldarci ci prendiamo tutti una buona cioccolata calda presso un modesto barettino di paese, noi siamo solo in cinque e abbiamo affollato il bar!
Pur proseguendo, in generale niente da segnalare.
Il primo lato triste avviene a Dorno, dove misteriosamente incontriamo Roberto, si decide di salutarci tutti qui, perché di li a poco ognuno prenderà la sua strada: Luca e Marco escono a Bereguardo, io dovrei uscire a Binasco ma, forse cinquecento metri prima dell'uscita, la Freccia Ombrosa accusa un forte mancamento, da quel momento gira male ma riesce ad andare lo stesso in qualche modo. Roberto mi invita a fermarci per verificare cosa abbia, io gli dico che è meglio che lui prosegua per la sua strada mentre io vedo di arrangiarmi.


Da 22-26 aprile 2016 - VRaduno a Bevagna (PG)

All'uscita di Binasco una coda incredibilmente lunga, per fortuna erano tutti incanalati verso la corsia telepass, io mi avvio presso la corsia standard, dove l'esattrice al casello mi chiede se io possa viaggiare in autostrada con un motorino simile...
Nel frattempo la Freccia Ombrosa si è spenta, mi sale un po' di ansia e intanto spiego alla signora che il motorino si dia il caso che sia centocinquanta di cilindrata, la signora continua a parlarmi, ma tra i rumori, il casco eccetera, non capisco, mi limito ad annuire con la testa.
Mi preoccupo se si possa pagare col bancomat, fortunatamente si.
Due, tre, quattro pedalate ma niente, ai ai ai ai.
Apro tutto il gasi, pedivellata e il motore ricomincia a dare segni di vita, gira male, molto male, provo a partire ma in effetti la Vespa non ha le forze di muoversi, due "celeroni" e almeno inizia a muoversi.

Anche in uscita dal casello c'è una coda interminabile verso destra, ma... Accidenti: un tempo era possibile svoltare a sinsitra, ora non è possibile.
Tra la coda, tra che non c'era spazio, tra la mia stanchezza, tra che non so dove sia possibile tornare indietro, decido in maniera poco ortodossa di passare tra l'erba dello spartitraffico e mi incammino in direzione giusta.
Una volta imboccata la strada provinciale centotrentanove, in parte mi tranquillizzo, forse per il fatto che questa strada la conosca bene da molti anni, in parte perché la Vespa, ai bassi giri funziona molto male, ma agli alti giri va quasi normalmente.
A Trezzano imbocco la tangenziale, sperando che il motore prosegua ad andare almeno in questa maniera, fatto sta che trovo una Panda che viaggia a circa trenta miglia orarie, mi piazzo dietro e mi fa da apripista fino allo svincolo per Venezia, il resto provo addirittura a spalancare il gas, il motore non bene ma reagisce, spingendo la Vespa a cinquanta miglia orarie, è solo ai bassi che non va, boh.
Una volta giunto a casa, credo verso le diciannove, dopo settecentocinquantacinque miglia si conclude un'avventura strepitosa.
Alcuni numeri come piace a me:
Milleduecentoquindici chilometri percorsi.
Un litro di olio per miscela.
Più o meno cinquanta litri di miscela.
Una media di ventiquattro chilometri litro di consumo carburante

Lo spirito di gruppo, le strade, i paesaggi, il raduno, il viaggio, sono stati una sommatoria di esperienze che hanno sicuramente lasciato in me un segno estremamente positivo.
Assolutamente da ripetere al più presto.

Lieto di avere conosciuto Roberto, Federico.
Un ringraziamento all'organizzazione del VRaduno.
Un ringraziamento a tutti.


Clicca qui per tutti i video girati durante l'avventura di Bevagna 2016


Galleria fotografica:

Commenti

  1. Nonostante il maltempo, esperienza indimenticabile!Sia dal puntodi vista... vespistico, sia da quello umano!
    Non vedo l'ora di ripartire.

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  2. Bravi!! Bel racconto e belle foto, l'Umbria è veramente una regione che merita,la stagione vespistica è iniziata alla grande, continuate così! ;-)

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  3. Bravo Peppo, dettagliato e simpatico resoconto della nostra bella esperienza... ancora una volta, in mancanza del bel tempo, il sole è stato portato dalle persone partecipanti al raduno :-)

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