26.11.2016 - Dopo tanta pioggia...



.
...È inevitabile avvertire il richiamo della Vespa. Così la stessa idea, pressoché simultanea, è venuta a me, a Giorgio e a Gianky. SMS e Whatsapp, così programmiamo velocemente, dopo pranzo, un ritrovo in quel di Morimondo.
Occasione da non perdere: dopo quasi due settimane di pioggia, il sole spende come se fossimo in primavera inoltrata. La temperatura mite, circa quindici gradi, ci permette di montare in sella senza timore di patire il freddo.
Posteggiamo le nostre Vespe a pochi chilometri dell'Abbazia, gioiello romanico di questo piccolo borgo sorto non lontano dal Ticino e, per secoli, cuore dell'attività dei monaci che, con inaudito impegno, hanno bonificato la nostra zona rendendola fertile culla di campi e risaie.
Morimondo negli ultimi anni ha conosciuto un nuova stagione felice: l'Abbazia, abbandonata per decenni, è oggi un centro vivace che attira tanti visitatore per una gita fuori porta.
Ma a noi quest'oggi Morimondo non basta. Perché non fare un salto sino a Bereguardo, al ponte di barche, anche per vedere qual è la situazione del Fiume Azzurro dopo svariati giorni di maltempo?





.
La Statale 526 è ancora una volta la compagna delle nostre scorribande; affiancata da campi verdissimi, che evidentemente hanno beneficiato delle piogge, non nega qualche curva; difficilmente è trafficata, per cui è sempre piacevole percorrerla in direzione Pavia, e risulta certamente preferibile ai noiosi rettilinei che si sviluppano a ovest del Ticino.
Con nostra sorpresa, l'alveo del fiume non è poi così carico; il ponte è regolarmente aperto. 




.
L'acqua scorre impetuosa, ma tutto sommato limpida, segno che le precipitazioni nel Piemonte orientale sono state meno importanti rispetto a quelle che hanno flagellato le zone occidentali.
Qualche foto, un po' di chiacchiere, e ci rimettiamo in sella, passando il fiume. Percorriamo le strade nei campi, verso Parasacco di Zerbolò, concedendoci un'ulteriore sosta presso un vecchio mulino in stato d'abbandono.




.
Il sole ormai basso colora con tinte calde i muri corrosi e coperti dai rampicanti; l'acqua corre ancora sotto l'arco, ma le pale non ci sono più. Restano infissi nella parete vecchi isolatori in ceramica, ultimi testimoni di quello che probabilmente era l'uso del mulino: produzione di energia elettrica, forse per servire qualche vicina attività.
Vestigia di tempi non lontani ma che appaiono remoti, più per la negligenza dei nostri giorni che per l'effettivo trascorrere del tempo.
Ci godiamo gli ultimi chilometri verso Vigevano, riprendendo la viabilità principale di questo pezzo di Lomellina.
Con qualche chilometro messo in cascina in vista del freddo, quello vero, che forse è ormai incombente. Sicuri di sfruttare comunque simili ghiotte occasioni...

> Guarda la galleria fotografica!

Commenti

  1. La giornata di sabato ci ha regalato quei 14-15 gradi permettendoci di goderci le nostre vespe in pieno relax .Evvai con il VESPA LEGEND TEAM

    RispondiElimina
  2. Che bello! Qui ormai, specialmente la mattina, siamo sempre abbondantemente sotto lo zero e la vespa rimane in garage...speriamo l'inverno passi in fretta!

    RispondiElimina
  3. ...cosa sempre buona, cogliere l'occasione per un giro in vespa!

    RispondiElimina
  4. Una giornata molto piacevole, quando si dice che le passioni accomunano...la vespa è la nostra passione e giornate simili non si possono perdere.

    RispondiElimina

Posta un commento

Cosa ne pensi? Inserisci un commento!

Post popolari in questo blog

7.08.2018 - Colle del Nivolet

Pollino ed il Verbano dall'alto