13.10.2019 - Sagra della castagna a Fosseno di Nebbiuno


Le caldarroste sono forse l'alimento che meglio rappresenta l'autunno. Almeno per noi, nati e cresciuti in questa pianura fra laghi, montagne e colline.
Non starò qui a comporre un'ode alla caldarrosta, limitandomi a celebrarla come una di quelle preziose consolazioni che leniscono la malinconia per l'estate ormai passata: è l'idea di poter fare ancora qualche scampagnata, godendo di un clima meno caldo ma pure piacevole, con una buona merenda di stagione, a dare sollievo, senza cadere in quello sconforto che inevitabilmente assale vespisti e motociclisti quando le temperature iniziano a calare sensibilmente.
Se c'è da far bottino di castagne, pochi posti sono migliori delle colline che fanno da culla ai laghi prealpini e fra queste sono certamente prediletti i rilievi del cosiddetto Alto Vergante.
Questo blocco di rilievi, che idealmente separa il Verbano dal Cusio ed è sovrastato dal massiccio del Mottarone, è costellato di piccoli borghi; culla di tradizioni e teatro di bellissimi paesaggi naturali, qui non è difficile imbattersi in feste e sagre.


In una soleggiata domenica di metà ottobre ha avuto luogo a Fosseno di Nebbiuno una sagra intitolata proprio alla castagna. Assai partecipata, si è tenuta nell'ampia piazza di Fosseno, una sorta di balcone che, dai rilievi del Vergante, si affaccia sul versante orientale, vero il Lago Maggiore.
L'organizzazione è veloce ed efficiente, nonostante la coda alla cassa; un pranzo semplice e gustoso fa da preludio alla inevitabile merenda a base di caldarroste.
Il sole ed i grandi bracieri riscaldano a sufficienza e davvero non si può dire che le temperature siano basse...
Dopo pranzo, cogliamo l'occasione per un giro a San Salvatore, dove siamo già stati alcune volte.
La piccola località prende il nome dall'antico eremo, che sorge sulla sommità di un monte, a circa ottocento metri di quota, circondato da estesi boschi che ora meta di numerosi «cacciatori di castagne».


Possiamo concederci un momento di relax, anche se oggi San Sakvatore è luogo affollato: sono in corso le visite guidate ad opera del FAI.
Da qui ripartiamo, dopo aver salutato Denis, Laura e Luca, un po' acciaccati per i primi mali di stagione; io, papà ed Emiliano riprendiamo i nostri mezzi a due ruote e ci accingiamo a rientrare.
L'autunno ha davvero il suo perché, e lo dico io che vedo in lui il tremendo usurpatore dell'estate.
Alla prossima!


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