17.07.2016 - Castiglione O. - lago di Ghirla - Lugano

Da 17 luglio 2016 - Valle dell'Olona, Valganna e Lago di Lugano

Inizio questo racconto con una frase detta sabato da Luca: "Peppo ma non è più corta, per te, vederci alla rotonda dell'altra volta?"
Faccio un attimo mente locale, okay, aggiudicato e così la mia gita inizia col primo appuntamento a una rotonda più o meno compresa tra i territori di Parabiago, Canegrate e Busto Garolfo.
Al mio risveglio, la mattina, non mi sento affatto in forma, sono stato veramente ad un passo per "paccare" il Team, mi sarebbe spiaciuto mancare e così, anche se non in forma, parto; tempismo perfetto, incontro Luca e Laura praticamente subito.
Da li ci dirigiamo ad un'altra rotonda per attendere il resto del Team.
Un camioncino allestito da vela pubblicitaria ci fà un po' di ombra.

Non molto tempo dopo, sopraggiungo i leggendari, con una sorpresa non da poco: LeggenDario è a bordo della sua Lambretta 175, fresca di restauro.
Le prese in giro si sprecano da subito: ponteggio, tubo piegato, soprattutto quando si decide di partire che, diciamo così, bisogna essere un pizzico pazienti e dedicarsi per l'avviamento dello scooter di Lambrate.
Luca fa da apripista, girando un po' per le vie di paese, si gironzola un po', l'unica cosa che ricordo bene è che siamo passati da Gorla, quindi presumo si arrivi sulla statale varesina in prossimità di un mec.
Proseguendo sulla statale, in breve tempo arriviamo in un borgo della valle Olona, sentito nominare tante volte e mai visitato, parliamo di Castiglione Olona, un comune, come citano alcune fonti della rete internet, "che gioca a nascondino tra centri commerciali e capannoni delle zone industriali."
Da 17 luglio 2016 - Valle dell'Olona, Valganna e Lago di Lugano

Entrando in paese ci si rende conto immediatamente di quanto sia vera la descrizione appena  citata, sembra un paesino dove il tempo si è fermato e passare in vespa, ho avuto la sensazione di deturpare le particolarità, di ancianità e composizione che rendono caratteristico questo bel paesotto, che vale la pena visitare.
Parcheggiamo i nostri mezzi in piazza, io Manuela, Laura e Mirco  decidiamo di andare a visitare la Collegiata, quindi facciamo quattro passi a piedi, si arriva in una sorta di balconata, a sinistra la valle Olona, a destra una chiesa con la facciata che presenta un rosone caratteristico.
Dopo piccole indecisioni per nutrirci, si decide di pranzare in piazza, coi nostri mezzi ben in vista, il personale di una delle pizzerie, sistema i tavoli e gli ombrelloni in modo che Laura comunque sia al sole, sarà il nostroLeggen Dario a sistemare un po' meglio l'ombrellone, è sempre opera del LeggenDario, volermi impiccare con la corda della spina che tiene aperto il solito ombrellone.
Bruschette di antipasto, pizza quasi per tutti, Dario va di penne all'arrabbiata, acqua e caffè per soli undici euro a testa: è incredibile come delle volte si spendano venti euro per un panino e altre volte con metà soldi si pranzi egregiamente.
Per le ore quattordici è d'obbligo lasciare la piazza, ci sarà una manifestazione e noi, precisi, una buona ventina di minuti prima decidiamo di ripartire, la nostra prossima metà sarà il lago di Ghirla.


Da 17 luglio 2016 - Valle dell'Olona, Valganna e Lago di Lugano

Da dove siamo noi, il laghetto non è proprio vicinissimo e così abbiamo un po' di strada da percorrere, attraversiamo Varese, si arriva a induno Olona, una cascata artificale, lungo la strada, rende caratteristico questo angolino. Dove ci fermiamo noi, a pochi passi dalla cascata, mi arrivano addosso giusto delle goccioline, un toccasana contro il caldo.
Si prosegue e finalmente la strada si fà più vespistica, un po' di salite e un po' di curve, è proprio durante un sorpasso tra due tornanti che resto in riserva, accidenti!
Si arriva al lago, il quale è pieno di gente che fa grigliate di ogni tipo con esalazioni discutibili.
Siamo un po' titubanti dall'allontanarci dai nostri mezzi, c'è troppa gente e poco spazio.
Proprio durante queste incertezze esprimo la voglia di provare la Lambretta, Dario non è geloso e mi cede volentieri il suo scooter, è la prima volta in vita mia che guido un veicolo Innocenti (mai guidata nemmeno una automobile Innocenti), la prima sensazione è strana, ma credo sia solo il fatto di essere sceso da un PE ed essere salito su un altro tipo di scooter, fondamentalmente, magari in maniera minore è come passare da un PX a una old.
A bordo noto che avrei preferito la sella più alta di un paio di centimetri, è un po' come se mi sentissi le ginocchia troppo in alto, telaisticamente si capisce di non essere su una Vespa, da un po' più l'idea di stabilità, nonostante questo esemplare, per qualche trascuratezza nel restauro, ha l'avantreno che saltella in maniera anomala, verificheremo poi che il complesso mozzo, cerchione e gomma, non girino come si deve!
L'altra impressione è che il motore risponda ben poco all'apertura del gas, io non credo assolutamente che un motore 175 vada così poco, ha sicuramente noie di carburazione, ai bassi è proprio vuota, poi man mano che sale migliora ma in generale è scarsa; voglio precisare che è un parere di questa prova, non della Lambretta in generale, vedremo poi quando verrà sostituito il carburatore come andrà.
Visto che al lago c'è poco da fare si decide di cercare un bar per mangiarci un gelato, la scelta è un paesino: Boarezzo che per raggiungerlo ha una salita un po' impegnativa.


Da 17 luglio 2016 - Valle dell'Olona, Valganna e Lago di Lugano

Acqua, gelato, chiacchiere fino a quando non si riparte, si gironzola un po', io seguo senza troppo pensare a dove si fosse e a dove si andasse, sta di fatto che ad un tratto il Team decide di varcare il confine, io non sono troppo dell'idea, ma oramai... Nella mia indecisione sul da farsi, resto distaccato dal gruppo, fatto sta che varco la frontiera da solo, l'automobilista davanti a me, targato svizzero, viene fermato dal doganiere, che lo accompagna nell'accostamento, io nell'idecisione tra passare o no, mi fermo, il collega mi guarda, e mi dice "vada" accompagnando la parola con il gesto della mano, ringrazio, saluto, tlac prima e via, ci si riunisce di nuovo, poche centinaia di metri dopo, presso una stazione di rifornimento.
Poche volte sono stato in Svizzera, questa è la terza in Vespa, la sensazione è sempre la stessa, ordine e pulizia, io non conosco il posto, mi limito a seguire il gruppo, prestando molta attenzione a qualunque segnale stradale o semaforo, è noto che in Svizzera non si scherza.
A Lugano ci si ferma, si cerca di capire un attimino la strada migliore da percorrere, degno di nota un signore, a bordo di un'auto in sosta, che  ci vede, scende dall'auto direttamente con una piantina in mano chiedendoci se ci può aiutare (tra me e me penso, comportamento svizzero, mi era già capitato un po' di anni fa), questo signore insieme a Luca consulta  la piantina e pianificano un percorso adatto per la nostra gita; conclude chiedendoci a chi mandare la parcella, ringraziamo e salutiamo.


Da 17 luglio 2016 - Valle dell'Olona, Valganna e Lago di Lugano

L'idea è di varcare il ponte, arrivare a Bissone, poi scendere costeggiando Melano (tratto di strada che ho percorso con Flavio), costeggiare il lago passando da Brusino Arsizio, dove ci si ferma per il rifornimento, ah quanto è assetata questa Lambretta! Un'area di rifornimento alquanto anomala per i nostri canoni, i posti per mettere le auto sono ortogonali al senso di marcia della strada.
Si varca di nuovo il confine, dogana deserta e si scende a Porto Ceresio, si prosegue sulal statale trecentotrentaquattro, un attimo prima di passare da Lozza, i nostri compagni Paolo e Mirco deviano, poche centinaia di metri dopo, ci fermiamo, sarà l'ultima sosta della giornata.
Ripresa la statale Varesina, viaggiamo in gruppo circa fino a Tradate, ultima clacsonata per il sottoscritto che saluta il gruppo che svolta a destra, verso Gorla, io decido di proseguire diritto sulla Varesina, farò qualche chilometro da solo, ma anche di poco per me è minore la strada, per giunta diritta.
Arrivo a casa parecchio stanco, del resto ero partito che non ero in forma, ma sarebbe stato un vero peccato perdersi un giro di questo genere.
Centonovanta chilometri di serenità.
Grazie Vespa Legend Team.


Galleria fotografica:



Commenti

  1. Bravo Peppo, racconto scorrevole tutto d'un fiato: di una bella gita, alternando scorci del passato ad acque tranquille, strade nel verde fino alla precisione svizzera... tanto per dire che da ogni parte, c'è qualcosa da scoprire ed apprezzare! E le valli varesine sono una bella meta :)

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  2. Mi dispiace leggere che un mio restauro sia stato definito "trascurato". Personalmente lo considero un restauro molto difficile e tribulato, a causa delle condizioni in cui versava la Lambretta inizialmente. Ci sarebbe materiale per scrivere un libro, ma forse questa non è la sede più appropriata. Con Dario se ne è già parlato per telefono e spero che tutte le cosiddette "trascuratezze" citate dall'autore dell'articolo possano essere rimediate... Saluti.

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  3. Gita bellissima, posti incantevoli, taluni inattesi, tanta sana goliardia.

    Delizioso teatrino quello di Lugano. Gentilissimo signore svizzero che scende premuroso dalla sua auto cartina in mano.
    "Dove dovete andare?"
    "Dobbiamo rientrare in Italia, vogliamo vedere da dove passare"
    "Venite qui, sono motociclista anch'io"
    [Luca si avvicina, il nostro amico elvetico lo guarda]
    "Anche qualcun'altro..." XD

    Sarà un semplice stereotipo, ma quanto a precisione e premura gli Svizzeri fanno davvero scuola!

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