28.08.2016 - Pianello Val Tidone


   
Da qualche tempo sapevamo che, a fine agosto, ci sarebbe stata la cinquantunesima festa del cotechino in quel di Pianello Val Tidone.
Potremmo mancare? Assolutamente no!
L'appuntamento è a Lacchiarella alle dieci e dieci, buono: non mi tocca la levataccia.
Al mattino, al risveglio, fa già caldo, terribilmente caldo, poi quel senso fastidioso di umidità.
Una polo, il giubbettino leggero, la cam; i preparativi per la Freccia Ombrosa? Nessuno!
Parto sul prestino, tangenziale poco trafficata, uscita Corsico, ma io vado in direzione Trezzano; strada di campagna tra le risaie e in men che non si dica mi ritrovo a Binasco, dove incontro un centauro a bordo di una motocarrozzetta, lo saluto, lui contraccambia.
Dalla rotonda di Binasco a Lacchiarella il tragitto è veramente breve: arrivo al benzinaio, prestabilito come punto di ritrovo, con circa venti minuti di anticipo.
Poco male, parte del tempo la impiegherò per rifornire la Vespa che nel frattempo era rimasta in riserva, accidenti a quanto beve monofascia!
Entrano ben sei litri e mezzo, in effetti con l'aggiunta dell'olio, comprato a Pisa, il livello sfiora l'orlo del serbatoio.
Posiziono il mio PX all'ombra, in prossimità del "chiosco" del benzinaio, sistemo la cam sulla sella, in direzione dell'entrata dell'area rifornimento: tutto pronto per immortalare i Leggendari al loro arrivo.
Ben venti minuti senza vedere anima viva, secondo voi quando entra l'unica auto? Soprattutto, dove si fermerà?
Naturalmente si ferma proprio sulla linea cam-entrata, e quando? Due minuti prima che arrivino i Leggendari!
(quando si dice al posto giusto al momento giusto, beh per me vale il contrario!)




  
Tutto sommato prevedo una gita semplice, non impegnativa come tempi e come strada, fondamentalmente il Team si completa a Landriano, dove incontriamo Giovanni col suo fedele centoventicinque (quanto adoro la tinta di quella centoventicinque) Emanuela e soprattutto la loro figlia, nonché nostra mascotte Victoria.
A differenza delle nostre precedenti gite, Emanuela carica a bordo della sua vettura tutta la parte femminile del Team, quindi tutti gli uomini si trovano da soli sulla propria Vespa, qualcuno afferma che si è trovato da Dio.
Passiamo i vari paesi e paesini come niente fosse, verso Valera Fratta, percorriamo la nuova strada: una sorta di tangenziale che svia un po' di paesotti.


   
Penso sia un gran peccato, non tanto che abbiano deviato il traffico, di fatto tranquillizzando le località, ma quanto a noi che non attraversiamo questi borghi, magari non celebri ma senza dubbio più calorosi di una semplice striscia di asfalto, ogni gruppo di case ha una sua personalità, le sue caratteristiche, dalla semplice buca per strada, alla casetta originale, alla bottega, al cascinale, al bar con sempre qualcuno fuori a guardare il traffico che passa e che sicuramente si sarebbe girato al transitare di cinque Vespe e una Bentley. Inutile dire che se fossi stato io l'apripista, avrei sicuramente ripercorso il vecchio tracciato.
In breve tempo si arriva a Castello (trattasi di Castel San Giovanni, ma gli abitanti abbreviano), paesotto carino circa a metà strada sulla linea rettilinea immaginaria tra Pavia e Piacenza, transitare da Castello io lo vivo sempre come superare un confine mentale, è un po' come se sia il limite tra le ultime tracce di industrializzazione, che poi, non sono vere e proprie fabbriche, però il comune ospita vari capannoni adibiti alla logistica, mentre poco al di la, inizia la tipica strada con le dolci curve, in mezzo alla campagna, quella apparentemente incontaminata, quella più agricola, dove è facile trovare un campo pieno di balloni di fieno ancora da portare in cascina.




Quando si arriva a Borgonovo Val Tidone, è impossibile non accorgersi, l'imponente rocca, oggi sede comunale, è proprio li dove sembra finire la strada, è necessario svoltare a sinistra e poco dopo a destra, qui pochi metri avanti è possibile, girando a sinistra, raggiungere la Val Trebbia, noi proseguiamo diritto, la strada si fa più stretta, più campagnola, curve leggermente più chiuse, pochi chilometri dopo si attraversa, la Frazione di Borgonovo, Castelnovo dove è impossibile non accorgersi di una salumeria, io e Dario commentiamo che sia il caso di ritornare dalla stessa strada!
Si attraversano poche località, prestando attenzione ai velox, per arrivare al momento di svoltare a sinistra, lasciando la quattrocentododici per entrare in Pianello.
Si posteggiano più o meno bene i nostri mezzi, giretto al mercatino, io sono attirato da due macellerie e qui non posso che aprire una polemica: è domenica mattina, c'è la festa del cotechino, negozi aperti, per noi vespisti diventa problematico anche solo pensare ad eventuali acquisti alimentari: non abbiamo modo di conservare al fresco quanto ci piacerebbe comprare. Dopo pranzo il paese sembra morire, tutto chiuso, ma pensare di approfittare dei turisti li per caso, volutamente o quant'altro, sicuramente attirati dalla festa, restare aperti e guadagnare qualche soldo? non credo sia un pensiero alieno.
Attraversato a piedi Pianello, vediamo di dirigerci verso il tendone allestito dalla Pro Loco, già due anni fa, ero colpito in bene da quanto sia ben organizzata questa Pro Loco, non posso che rinnovare e confermare le ottime impressioni trascorse.



   
Alla cassa c'è coda, per fortuna è scorrevole, in pochi minuti si vien via col vassoio con le cibarie prescelte, nel mio caso sono: Pisarei e fasö, un panino col cotechino e ben un litro di acqua frizzante. Raggiungo la tavolata dove ci eravamo accomodati, inizio ad assaggiare i pisarei: veramente squisiti! In un battibaleno finisco il mio piatto, poco male, ho ancora il panino, direi sbranato e divorato anche lui. Buono, tutto buono, ho gustato i pisarei, il panino non era da meno ma boh, un senso di vuoto, di poco, non sono soddisfatto, decido di acquistare un buon panino col salame, nel piacentino si va sempre sul sicuro col salame!
Dopo pranzo è necessario un caffè, non per tutti, ci si dirige verso un bar in un angolo della piazza, c'è fresco (come direbbero qui in zona), una leggera brezza è proprio un toccasana in questa giornata col sole che picchia e non poco. Io avendo già preso il caffè alla Pro Loco, opto per un Maxibon: niente male!
Un po' di risate, un po' di foto, discussioni varie, elogi a Victoria.
Prima o poi arriva il momento di alzarci, peccato, stavo così benone in quell'angolino li, interessante il viaggio di ritorno, cercavo la salumeria di Castelnovo, passiamo, mi sembra chiusa, a Dario sembra aperta, si decide di tornare indietro e constatare che... è aperta!
Un salame per Dario, mezza coppa per me, chiedo lumi alla signora in merito le aperture domenicali, la quale dice che sono aperti solo al mattino, oggi eccezzione per la "festa". Che strano penso tra me e me.
Per il resto nulla da segnalare fino Landriano, dove Marco si mette all'opera per stasare il getto del minimo ombroso, sarà necessaria una pulizia dell'intero circuito carburante!
A Vidigulfo, una granita presso una gelateria del paese e poi via a casa. Un rifornimento...Monofascia... Ci salutiamo direttamente, sarà che io sono uscito abbastanza di fretta dall'area di servizio, prima che sopraggiungessero vetture, mi sono trovato solo, oramai inutile ricongiungersi, tanto vale dare gas per tornare a casa.
In tangenziale qualche altro piccolo mancamento ombroso, coi miei tempi biblici, ma giuro che laverò il circuito.
Altri duecentotre chilometri accantonati.

Commenti

  1. Bella la piccola Victoria :) che ha riunito tutte le donne... Wiva!
    A chi ha detto che si stava bene senza zavorre... Abbasso!
    Al racconto del Peppo e al panino al salame... Wiva!

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  2. W anche i Pisarei e Fasö... strepitosi.
    Sagra eccellente, da tenere presente.

    Gita bellissima!

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  3. Sono d'accordo ,W anche quello che dorme ...

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  4. Grande Pep... ottima gita con mangiata ..Victoria stupenda ci ha tenuti allegri .relax....

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