Le vie del Centro / 1 - Emilia



È davvero difficile iniziare il racconto di una così bella avventura nel giorno in cui il Centro Italia è stato così gravemente ferito da un terribile terremoto. Zone peraltro sfiorate nel nostro ampio itinerario e così simili ad altre che abbiamo visitato. 
Così l'elogio di questa nostra Italia, meditato per giorni, si fa doloroso e pregno d'angoscia: questo grande presepe a cielo aperto, scenario ideale di un viaggio in Vespa, è perennemente a rischio e forse sarà per sempre minacciato dalla natura ribelle del suolo che lo ospita.
Basta uno sguardo a grandi linee delle regioni attraversate: per gran parte nell'ultimo mezzo secolo hanno conosciuto fenomeni tellurici di grandi proporzioni; la restante, ahimé, ha fatto i conti con altri disastrosi eventi di dissesto geologico.
Questa è l'Italia: in gran parte delicata come un cristallo, e questo forse accresce la voglia di visitarla, di goderne, prima che qualcosa - anche l'incuria - ne dissipi l'immenso, prezioso patrimonio naturale, artistico, storico.
L'avventura cui ho fatto accenno è il lungo viaggio intrapreso da me, Mattia e Caterina in questo periodo di vacanze, sulla scia della bella esperienza dello scorso anno, in terra toscana.
MI permetto di snocciolare qualche dato:
- 8 regioni attraversate: Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Toscana, Liguria e Piemonte;
- 23 province toccate: Milano, Lodi, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena, Rimini, Arezzo, Perugia, Macerata, Terni, Viterbo, Grosseto, Siena, Livorno, Pisa, Massa-Carrara, La Spezia, Genova, Alessandria, Pavia;
- 15 intensi giorni di viaggio;
- oltre 3200 km percorsi, prevalentemente sulla viabilità ordinaria, con qualche eccezione costituita da superstrade e tangenziali.
Un percorso attraverso il centro-nord del Bel Paese, fra luoghi già conosciuti ed altri per noi del tutto nuovi. Un itinerario che, non è un caso, si intreccerà più volte con direttrici di origine romana: percorsi ancestrali ma ancora in uso, nelle loro moderne rivisitazioni, che ci ricordano la storia millenaria del nostro Paese.
Così, voglio ripercorrere questo viaggio, passando attraverso queste antiche vie, che ancora oggi portano il nome che fu loro attribuito dagli antichi Romani.




Aemilia
La via Emilia è nota a tutti. E tutti la conosciamo come quell'interminabile rettilineo che da Milano porta all'Adriatico. Un susseguirsi di piccole centri e di capoluoghi, tracciato su un'estesa pianura. Solo a nominarla, si pensa a semafori, incroci, mezzi pesanti. Non si sbaglia, in fondo. Essa attraversa aree che oggi sono fra le più ricche e popolate dell'Italia intera. 
Il tracciato romano fu costruito dal console Marco Emilio Lepido nel II secolo a.C. e doveva collegare Roma con quella che allora era la Gallia Cisalpina, ovvero l'attuale Italia settentrionale. Essa partiva dall'odierna Rimini per arrivare a Piacenza. L'arteria stradale che oggi porta lo stesso nome, la Strada Statale 9, si estende sino a Milano e riprende, in parte, il percorso della via romana.
Due Vespe e tre amici: decidiamo di evitare l'autostrada e di ridurre perciò le distanze giornaliere e di contenerle entro i quattrocento chilometri. Siamo in vacanza e dobbiamo goderci il viaggio. Perché di viaggio si tratta, e non di banale spostamento.
Vacanze agognate e quanto mai necessarie per tutti e tre. Stress e impegni lavorativi impongono di staccare, nettamente e per diversi giorni. La stessa pianificazione è tardiva e si risolve nell'imminenza della partenza. Per fortuna Mattia e Caterina sono abilissimi nel trovare buone soluzioni e nel far quadrare le cose, incastrando come in un mosaico le località di soggiorno e i luoghi visitabili nelle loro vicinanze.
Io mi occupo del controllo dei mezzi: verifico che la mia fidata PX e la Star di Mattia abbiano le carte in regola per percorrere centinaia, anzi migliaia di chilometri. Niente di allarmante, ed infatti i mezzi hanno sostenuto brillantemente la prova. Solo la mia PX avanza la pretesa di un maggiore consumo di carburante, drasticamente superiore rispetto a quello dello scorso anno, con mia sorpresa.
Lunedì 1° agosto è il giorno fatidico della partenza. La sera che l'ha preceduto è stata caratterizzata da un violento temporale, così violento da allagare il box nella quale la Star di Mattia riposa. Per fortuna nessun danno. La partenza può avere luogo, in questa fresca mattina di agosto, baciata da un bel sole e dal cielo limpido.
La previsioni, però, minacciano esteso maltempo in Emilia, sino al Cesenate, per il pomeriggio. L'applicazione sul telefono dichiara perentoria, a riguardo delle precipitazioni: «Copiosissime». Francamente credo di non aver mai letto prima questo giudizio ed esprimo sin da subito la mia gratitudine al servizio meteo per aver aver ancora una volt generato inutili allarmismi.
Spinti dalla preoccupazione di trovare forti piogge, percorriamo con andatura sostenuta la via Emilia sino a Bologna: attraversiamo Piacenza, Fidenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, concedendoci una sola pausa per il rifornimento. Siamo a Bologna poco dopo mezzogiorno. Secondo il servizio meteo dovrebbe diluviare. Il cielo, evidentemente mal informato, si permette il lusso di un azzurro intenso e sembra poco ospitale nei confronti delle nubi, che si trattengono rare ai margini dell'orizzonte. Fin qui, solo poche gocce e qualche nube grigia all'altezza di Modena!
Fa decisamente caldo e lo stomaco invoca. A Castelbolognese, su suggerimento di Tripadvisor, individuiamo un'ottima piadineria ai margini dell'abitato. All'arrivo, parcheggiate le Vespe, incontriamo un signore che ci domanda dove andiamo e conferma la bontà della nostra scelta per il pranzo. Una buona piadina ed un po' di meritato relax...



Ci attende un ulteriore lungo tratto di via Emilia, peraltro piuttosto noioso e funestato dalla presenza di numerosi semafori. 
A Forlì il cielo lascia cadere quattro gocce, risposta provocatoria al mio sarcasmo sull'affidabilità dei meteorologi. Ok, sto zitto!
Verso le diciassette approdiamo a Cesena, comunque asciutti! Soggiorniamo presso l'agriturismo «Le Essenze», che consiglio di cuore a quanti dovessero passare in quella zona. Sorge su una collina a pochi chilometri dal centro di Cesena; da qui si gode di un bellissimo paesaggio sulla pianura e sul mare.
L'appartamento è molto ampio, pulito e fornito di generi alimentari; i proprietari sono gentilissimi e molto socievoli, due cani e qualche felino allietano ulteriormente la nostra permanenza.



Per cena non ci resta che cercare uno dei tanti chioschi che, da queste parti, offrono note prelibatezze: piadine, tigelle, crescioni... Anche qui internet ci dà ottimi spunti e troviamo un posto che ci soddisfa pienamente.
Approfittiamo per toccare l'Adriatico: Cesenatico dista pochi chilometri, perché non farci un giro? Detto, fatto.
Parcheggiamo non lontano dalla spiaggia. Cesenatico ha i tratti tipici delle località balneari che hanno conosciuto tempi di maggior fortuna; tempi che appaiono lontati e che, colpevolmente, hanno portato ad una cementificazione spregiudicata. Così, a ridosso delle spiagge, sorgono palazzi altissimi ed altre edifici piuttosto imgombranti. Siamo ad inizio agosto, ma non c'è molta gente in giro; alcuni nonni coi nipoti, qualche gruppetto di ragazzi entra in locali luminosi ed un po' rumorosi. 
Rientriamo un po' in ritardo in agriturismo, bisognosi di una buona dormita. Dispiace lasciare subito questa terra, che ci ha ben impressionato e che forse avrebbe meritato una visita approfondita. Ma l'Umbria ci attende...



  
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Commenti

  1. Che bella avventura! Letto avidamente aspettando i prossimi capitoli ;-)

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  2. Quando stavo iniziando a godermi la lettura della terra romagnola, zac termina il racconto!

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Su su dai , qui si accumula , non va bene.

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  5. L'inizio del racconto purtroppo coincide con un evento devastante che rende questa terra così fragile... tanta tristezza!
    Ma questo è il racconto di un bel viaggio che onora la bellezza del nostro Paese e la definizione di "grande presepe a cielo aperto" è davvero bellissima!
    Davvero complimenti a Marco, Caterina e Mattia :) per così tanta roba! Rimango in attesa di leggere il seguito...

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