22.04.2018 - Valle Strona
Scrivo questo breve
racconto nel racconto…
per riparlare della
Valle Strona: sono “attaccata” a questi posti, non lontano dai
miei, a questi piccoli paesini, simili al mio, che come dice Marco
non ti aspetti… una stradina che sale, diversi tornanti in mezzo
alla montagna e poi lì, ben adagiato e silenzioso, di poche parole
come la gente che lo abita, ma con davvero tante cose da dire…
Tanti paesini, dai
nomi belli e singolari, pietre preziose in una valle preziosa,
famosa per la produzione artigianale dei Pinocchi e dei cucchiai di
legno, frequentata da un turismo consapevole, non di massa, eppure
spesso abbandonata, per ovvi motivi di lavoro…
Capita anche a me,
di essere fuori zona per lo stesso motivo e da allora di amare ancor
di più i miei luoghi e di sognare di volerci, prima o poi, tornare…
attingendo primordiale energia ad ogni visita .
E mentre ti ripari da
un insolito caldo d’aprile, sotto un ombroso porticato, un signore
ti dice: “le piacciono in bonsai?” e pensi, ormai in allerta
come siamo tutti: mi vorrà vendere qualcosa? insiste: “se le
piacciono i bonsai, guardi” e fa segno col braccio verso un
giardino…
Incuriosita mi
affaccio: una meraviglia si apre davanti ai miei occhi, un giardino
di bonsai… ma non di quelli che trovi nei negozi, a caro prezzo,
perfettini e orientaleggianti… piante genuine che si vedono
guardandosi intorno in queste zone: larice, nocciolo, rovere,
betulla, acero, tasso, vite, fico, ciliegio, glicine...
Il proprietario mi
vede, dice di entrare, chiamo Sandra che viene con me: entriamo in
un piccolo luogo sospeso, tra favola e realtà, ammiriamo queste
piccole ma grandi essenze, chiediamo dettagli circa la pratica di
tale amorevole passatempo... il signore è in pensione, ma
orgoglioso ci dice: “li avevo anche prima, quando lavoravo, solo
un po’ meno...” e aggiunge: “un bel passatempo che mi rilassa,
ma richiede impegno, io non posso andare in vacanza!”
Mi complimento con
lui, perché oltre ai bonsai, ha creato un ambiente artistico nel
suo giardino con muri colorati e oggetti curiosi… mi dice che ha
anche la passione per il presepe, in inverno ne espone uno in chiesa
parrocchiale, fatto di semi e gusci di ogni tipo: ghiande, mais,
noci, fagioli - per fare un presepio povero, perché la vita
comincia dai semi - e mi mostra alcune parti da assemblare, dato che
ogni anno, ne aggiunge un altro pezzo.
La promessa è che
durante le feste natalizie, non mancherò, di venire ad ammirare
detto presepe...
A volte basta davvero
poco per meravigliarsi e per scoprire che dietro quel poco c’è
invece tanto!
Alla prossima!
Laura
Laura, tu hai colto cose che io, sbadatamente, ho trascurato. L'unione fa la forza!
RispondiEliminaBel racconto-nel-racconto!