Lago Delio e passo della Forcora

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La zona del Varesotto è costellata di laghi. Molti di origine naturale, glaciale, altri frutto dell'intervento dell'uomo.
In questa domenica di luglio abbiamo toccato alcuni di questi: dal Maggiore sino al lago Delio, passando per il lago di Ghirla. 
Occasione per rivedere gli amici Mirco e Grazia, dopo tanto tempo, ancora a spasso col gruppo dei Leggendari.
Quest'ultimo è per noi una meta consolidata (vedi qui e qui), trovandosi in Valganna, a pochi chilometri dalla città di Varese. Vi siamo giunti col solito percorso, attraverso la valle dell'Olona (da Castellanza sino al capoluogo, passando per Castiglione).


Ad accoglierci, in Valganna, la nota cascata con le sue grotte. Cascata, purtroppo, decisamente povera d'acqua: la siccità di questa calda estate ha lasciato anche qui delle conseguenze evidenti.
La valle ha tuttavia mantenuto una delle sue più note connotazioni: il fresco. Se nella stagione invernale la Valganna è nota per le temperature alquanto rigide, anche in estate assicura un sensibile refrigerio. 
Ed infatti un po' dispiace abbandonarla, per proseguire verso la sponda lombarda del lago Maggiore, ove la calura è già avvertibile dal mattino. Ci consola sapere di essere diretti in un luogo altrettanto fresco!
Tocchiamo la sponda del Verbano presso Luino, bella località turistica. Da qui, proseguiamo verso nord, sino al territorio comunale di Maccagno con Pino e Veddasca, comune di frontiera con la Svizzera.
Presso Maccagno inizia la salita, con un rapido susseguirsi di tornanti. Ci concediamo una sosta presso il pittoresco borgo di Campagnano, il quale riserva peraltro una vista incantevole sul lago Maggiore, oltre ad una serie di begli scorci fra antiche abitazioni.


Il lago Delio ci attende più su, oltre la frazione Musignano, a oltre novecento metri di quota. È un lago di origine glaciale, ma il suo aspetto è stato pesantemente modificato dall'attività umana: l'innalzamento di ben due sbarramenti ha ampliato consistentemente il suo bacino, il cui lato maggiore si estende per circa un chilometro. È un luogo tranquillo, con aree attrezzate ed un paio di strutture ricettive. Il fresco, anche in questa giornata così calda, è assicurato.
Ideale, insomma, per un pic-nic e quattro chiacchiere. 
Le Vespa ci attendono a bordo strada, consapevoli che dovranno attendere un po' prima di ripartire. Esigenze comprensibili dei loro proprietari, che in fondo non hanno una gran voglia di riabbracciare la canicola!


Ed infatti di scendere, per ora, non se ne parla. Anzi, si sale ancora un poco. Il lago dista qualche chilometro dal passo della Forcora: vi si giunge attraverso la provinciale che percorre il versante meridionale del monte Cardigna. Il passo, che permette di raggiungere la località di Veddasca, si trova a 1179 metri di quota. Presso il valico sorge la piccola chiesa intitolata alla Madonna della Neve. Una breve sosta, per poi ripartire per verso Veddasca e, da qui, ritornare a Maccagno. Percorriamo, così, una sorta di quadrilatero, attraversando piccole frazioni e ritornando alla riva del Maggiore.


Qui le temperature tornano ad essere torride. Del resto, lo sapevamo. Il panorama ci ripaga in buona parte dell'affanno. Il lago Maggiore è sempre bellissimo e forse abbiamo un po' sottovalutato, negli anni, la sponda Lombarda. 
Percorriamo tutta  la Statale 394, sino a Sesto Calende. Qui il Maggiore torna ad essere il fiume Azzurro, il Ticino.
Evitando le direttrici principali, ci dirigiamo verso Borgo Ticino e, da qui, ad Oleggio. Non restano che pochi chilometri, di afosa pianura, a separarci da casa.

Alla prossima!












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