18.08.2017 - Fabio e Marco dal Peppo.

> Guarda la galleria fotografica!
"Peppo 😊 se Maometto non va alla Montagna... Bravi Marco e Fabio che siete andati a trovarlo voi 😊"

Così recitava il messaggio di Laura in risposta ai nostri saluti con fotografia scattata in Cima Penice.

Ebbene si: l'ultima gita in Vespa da parte mia, col Vespa Legend Team è stata nel lontano primo novembre al Ghisallo. Da quel momento i miei impegni personali hanno occupato tutto il mio tempo libero, sacrificando così le piacevoli gite col VLT.
Da parte mia, per quest'anno mi saltano anche le vacanze col VLT: la mia voglia di portare in vacanza i miei genitori a Montemartino è incredibilmente elevata e quindi ha precedenza su tutto (persino sulla mia salute).

Queste due misere settimane che la direzione aziendale, dove lavoro, ci ha concesso di ferie, sono l'unica possibilità di percorrere qualche miglia con due ruote e così, tra i vari bagagli, sul T3, c'è anche lei: la Freccia Ombrosa, ancora senza specchio, proprio dal Ghisallo. 

Sono solo quattro i giri che mi concedo nei giorni 10, 13, 15 e 18, proprio al 18 sarà dedicato questo racconto.



Previo accordi nei giorni precedenti, Marco mi avvisa che gli farebbe piacere fare un salto a Montemartino a trovarmi, ed io? Posso farmi scappare una simile occasione? Certo che no: l'appuntamento e al ponte dei sospiri di Varzi verso le undici.
Memore che la Freccia Ombrosa non abbia molta miscela nel serbatoio, preferisco scendere dal paese un po' prima con lo scopo di attraversare Varzi per recarmi da uno dei due benzinai, esattamente dall'altra parte del paese.
È venerdì, a Varzi si tiene il mercato settimanale, il quale genera un ingorgo assurdo sulle strade. Proprio percorrendo la strada tangenzialina, che costeggia la piazza del mercato, vedo dall'altra parte due caschi appena sopra i tetti delle autovetture e una mano verso l'alto che mi saluta.
Caspita, sono già arrivati ed io non ho ancora preparato la miscela, uff!
Li invito ad invertire il senso di marcia, ma presto capisco che per qualche motivo sia meglio che la inverta io, facile: mi dicono che dal benzinaio c'è una coda spropositata.
Dove andiamo? A casa mia? Ma no meglio non disturbare mi sento dire... No comment.
Beh mi avvio e faccio da apripista con tutte le mie intenzioni di portarli a casa mia: io ho percorso solo circa sei miglia, ma loro hanno percorso mooooolta più strada, sedersi un momento e bere qualcosa di fresco non può che rigenerare un po' dal caldo che già dalle dieci del mattino, sembra doverci cuocere per tutta la giornata.
Arriviamo a casa mia, prima di partire avevo preparato due tavole per posteggiare le Vespe: i cavalletti sul terreno nudo, non si sa mai... Marco ne approfitta e accomoda la Viennebì, Fabio preferisce il terreno nudo, in salita, ma all'ombra!
Le presentazioni prima fra tutto: presento i miei a Marco e Fabio, due chiacchiere in casa, acqua fresca, aria fresca, le due chiacchiere diventano quattro, diventano sei, del resto io lo immaginavo: era giusto rigenerarsi un po', in questa casa, ancora molto bisognosa di cure ma del tutto abitabile, memorabile un pensiero di Fabio che molto spontaneamente dice "inscì avèghen", che dire: fanno sempre piacere gli apprezzamenti, in particolare dopo mesi e mesi di fatiche interrotte solo a maggio con la settimana trascorsa a Colignola.



Arriva il momento di inizio della gita per il trio neoformato, partiamo in direzione Brallo, io spero di arrivarci con la miscela che mi resta e difatti: circa un miglio prima del benzinaio, la Freccia Ombrosa ha il classico mancamento da riserva, poco male.
Preparato un buon pieno al due si riparte, destinazione Ponte Organasco presso la "Fragolina" dove ci "godiamo" per bene il caldo (che in effetti a Montemartino non eracosì opprimente) e la nostra pietanza, in particolare io ho provato la piadapizza: senza lode, senza infamia, il giusto per una gita di questo tipo.
Da questo momento c'è da far combaciare un po' di dettagli: un buon giro, che non sia ripetitivo, che non si faccia tardi, ma c'è poco da inventare: le strade sono solo tre, la scelta è per una visita alla Pieve, con tanto di preparativi in corso, per la festa che si terrà il ventinove, dedicata alla Madonna della Guardia.



Marco è con la Viennebì quindi scelgo una cinquantina di metri di sterrato per far visita al boschetto, a pochi passi dalla pieve, dove fino pochi mesi fa giaceva una rovere incredibilmente grande id incredibilmente vetusta, età stimata in circa 950 anni (questo vent'anni fa, ora saranno 970 perdindirindina!).
Dalla ex-rovere si scende, poco prima di Robecco, ci fermiamo un attimo sul ponte costruito, di recente, in luogo di un ponte in ferro, provvisorio, assemblato dai militari del genio pontieri, a causa di una frana (quasi arrivata in Trebbia in zona Rovaiola), dove racconto un mio aneddoto: nel lontano 1995 nel percorrere la strada, a bordo della Aletta Rossa, mentre faccio il saltino dovuto ai primi spostamenti della frana, il bauletto mi sorpassa! Fabio ne approfitta per una foto.



Proseguiamo verso la località Lago, di li a poco inizia il tratto di strada che adoro, peccato che io lo adori nel senso opposto di marcia ed arriviamo alla statale quarantacinque.
(questo tratto di strada mi ricorda molto la salita spezina del Bracco).
Certo, saremmo potuti arrivare da destra, ma da Ponte Organasco sarebbero stati pochi chilometri senza la possibilità di visitare nulla, se aggiungiamo che quel tratto di strada lo abbiamo già percorso quella volta che siam saliti a Brugnello... Va bene così.
Direzione sinistra, verso Piacenza, arriviamo a Marsaglia, nulla di che, si prosegue, mostro per bene la sterrata che sale a Telecchio, della quale ne ho percorsa qualche centinaio di metri proprio qualche giorno prima, con la povera Vespa trentaseienne (ma tanto è vecchia...)
Arrivati a Bobbio, si sale sul Penice, io procedo ad andatura tranquilla, mentre Marco spreme la Viennebì, mi sorpassa e non molla l'andatura, sono costretto ad adeguarmi e "corrergli" dietro, lo riprendo si, ma nemmeno tanto agevolmente! La monofascia si fa sentire :P
Mentre io e Marco ci diamo un po' di "battaglia" è con stupore che vedo Fabio, uscire in sorpasso e... Andare!!! La logica della fisica mi fa pensare alla differenza di massa tra me e lui, ma un po' anche al mio limite di percorrenza delle curve. I miei trenta centimetri cubici in più e una fascia in meno, sono un mix che non mi consentono la sua andatura.



Tra me e Marco c'è un'altra gara: chi ha la Vespa più grassa di carburazione: di poco ma credo vinca lui.
Arriviamo al passo... Beh tutto qui? Ovvio che saliamo in cima? Per fortuna acconsentono, io avviso che il manto stradale non sia dei migliori, quindi occhi aperti.
La mia salita è stata straziante, come del resto qualche giorno prima: la Freccia Ombrosa coi paraoli nuovi, risente dei millecinquecento metri di altitudine. Anche la Viennebì soffre ma poco male: si sale lo stesso.



Due foto di rito, uno sguardo a Varzi dall'alto. Uno sguardo a Bobbio dall'alto e forse è meglio ridiscendere, si fa svelto a fare tardi!
Proprio per questioni di orario "i Benardi" han preferito non ripassare da casa mia, quindi provinciale fino al ponte dei sospiri, una riavvitatina a qualche vite allentata e ahinoi l'ultimo saluto della giornata.



Sono state solamente settantatrè miglia ma forti.
Un immenso ringraziamento a Marco e Fabio per la piacevolissima visita.
Spero sia la prima di una serie.

27.08.2017

Peppo


Commenti

  1. Peppo, è stato bel giro estivo! Grazie per l'accoglienza ed un saluto anche ai tuoi.
    Speriamo che presto tu possa liberarti dagli impegni e rientrare nei ranghi del VLT per gustarti ogni singola domenica!

    RispondiElimina
  2. Confermo che la Montagna ha fatto bene ad andare: Peppo non solo tornato in sella, ma anche a scrivere nel Blog :-) di una bella giornata...
    Certamente queste meritate vacanze con la tua famiglia, hanno ampiamente ricompensato, il tempo sottratto ai giri... Bravo Peps! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Probabilmente la questione è un poco più complessa: comunque certamente SI.

      Elimina
  3. Cavoli, ho guardato le foto: metà sono sublimi e l'altra metà sono capolavori :D

    RispondiElimina
  4. Un saluto e un grazie al leggendario Peppo e ai suoi per l 'accoglienza e complimenti per il lavoro

    RispondiElimina

Posta un commento

Cosa ne pensi? Inserisci un commento!

Post popolari in questo blog

Pollino ed il Verbano dall'alto

7.08.2018 - Colle del Nivolet