11.08.2018 - Valle Antrona

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La nostra conquista della montagna prosegue, in questo caldo agosto, con una nuova avventura nell'amato Verbano Cusio Ossola. Uscita di sabato, in via eccezionale per le previsioni meteo allarmanti della domenica.
La meta, designata già da mesi, è la Valle Antrona, con l'omonimo lago.
Fortuna ha voluto che trovassimo pure una bella festa paesana proprio per questo fine settimana, così anche questa volta i Leggendari hanno fatto centro!
La valle Antrona è una delle valle laterali dell'Ossola (in totale sono sette), ed è nota anche per la presenza di alcuni laghi, artificiali e non, che ne arricchiscono il già incantevole paesaggio.
La raggiungiamo percorrendo la strada che attraversa i piccoli paesi sulla destra orografica del Toce, sino a Villadossola. Da qui inizia la Valle Antrona.
Risaliamo tutta la valle, sino al suo capoluogo, Antrona Schieranco: la sede comunale è presso Antronapiana, e qui si tiene anche la festa, organizzata dal locale club di hockey «Ossola Tritagiasch».


Pranzo eccellente: ottimi i ravioli con pesce persico, mandorle e pomodorini; non da meno la tagliata, i tomini ed altri piatti. Bisogna riconoscere che da queste parti le feste popolari sono molto ben organizzate e le specialità sono davvero prelibate.
Dopo pranzo saliamo al lago di Antrona: un piccolo invaso, le cui acque sono di un bel verde smeraldo. Ebbe origine in seguito alla enorme frana del 27 luglio 1642, con la creazione di un grande sbarramento naturale.


Oggi è possibile passeggiare attorno al lago, grazie ad un ampio sentiero ad anello; in circa un'ora è possibile completare il giro, ammirando le acque del lago ed incontrando bellissimi scorci. Un ponticello permette di superare il torrente Troncone, le cui acque alimentano il lago. Il percorso permette inoltre di passare dietro ad un'alta cascata, transitando su una passerella d'acciaio.
Terminata il giro del lago, ed espletata la doverosa pausa bar, decidiamo di salire ad un'altro lago, questa volta artificiale.


È il lago dell'Alpe Cheggio, detto anche «lago dei Cavalli». Cheggio è un piccolo villaggio di baite e sorge a circa 1500 metri sul livello del mare. Alle spalle dell'abitato si trova la diga, eretta negli anni Venti e larga circa 165 metri. Lo sbarramento a gradoni, dall'aspetto monumentale, contiene le acque scintillanti, dal caratteristico colore turchese. Siamo più in alto rispetto al lago di Antrona - circa quattrocento metri di dislivello - e l'aria è sensibilmente più fresca.


Il sole la fa comunque da padrone, e con esso la natura qui mantiene la sua egemonia, nonostante le grandi opere umane: mentre ammiriamo il paesaggio, la nostra attenzione è attirata da una grossa biscia che nuova spavaldamente, attraversando in pochi secondi buona parte del lago ed approdando sulla sponda, nei pressi del versante roccioso che fa da argine a questo bacino.
Il tempo passa et non s'arresta una hora, così è tempo di rimontare in sella e rientrare. Scendiamo verso l'Ossola e torniamo in direzione Gravellona Toce. Da lì, dapprima con la piacevole compagnia del Lago d'Orta, la strada è nota e familiare.
Un altro tassello nel puzzle del Verbano Cusio Ossola, una zona che non si finisce mai d'esplorare. E di cui continuiamo ad approfondire la conoscenza, grazie a Luca e Laura. E non finisce qui...









Commenti

  1. Natura selvaggia , non ci siamo fatti mancare niente , dai mirtilli a ..Locness

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  2. Grazie Tritagiasch… abbiamo mangiato ottimamente :P

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