29.07.2018 - Mottarone

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Un grande classico che tuttavia mancava nelle gite di gruppo del Vespa Legend Team: il Mottarone.
Il «monte dei due laghi», come talvolta viene definito, deve il suo nome alla rotondità della sua vetta: una cima del profilo morbido, coperta d'erba, dalla quale si gode di un panorama meraviglioso composto da laghi (ben sette quelli visibili) e da monti eterogenei.
Partiamo in tarda mattinata, consapevoli di dover affrontare una giornata eccezionalmente calda: una ragione in più per salire di altitudine. Nonostante la bramosia per la quota, un fraintendimento ci fa sbagliare strada; complice la segnaletica gialla un po' troppo verbosa e per nulla chiara, finiamo nei campi fra Bellinzago e Caltignaga, scoprendo peraltro un tragitto nuovo e bellissimo, decisamente più piacevole di quello consueto. Sfioriamo il piccolo borgo di Badia di Dulzago, che pare essere meritevole di una visita. Provvederemo. A volte sbagliare strada può essere utile!


Approdiamo infine sulla strada che congiunge Novara con Borgomanero, un eterno rettilineo del quale siamo ormai frequentatori abituali. Ha, in fondo, il pregio di essere veloce, molto veloce, portandoci presto alle porte del Cusio, al lago d'Orta!
Poco dopo Gozzano, iniziamo la nostra salita: Ameno, Miasino, Armeno. Affrontiamo la salita con fiducia, sapendo di poter trovare un buon posto per il nostro pic-nic. Fiducia ripagata, grazie anche all'esperienza di Emiliano e Marinella che spesso frequentano questi luogo.


Colgo l'occasione per un breve elogio per loro, che ci seguono sempre in sella alla loro moto e sono entrati subito in familiarità con tutti, col ritmo vespistico e con lo spirito del Vespa Legend Team. Davvero un bell'acquisto!
Riusciamo subito a conquistare un tavolo all'ombra, a pochi chilometri dalla vetta. Siamo già ad una buona altezza, il caldo opprimente qui ha già ceduto il passo all'estate più mite delle Alpi.
Pranziamo e ce la prendiamo davvero con comodo. Lentamente... e vien voglia di appisolarsi, sotto il sole che filtra debolmente fra le chiome degli alberi.


Con la medesima calma, infine, ripartiamo. Mancano pochi chilometri alla vetta.
La troviamo parecchio affollata di autovetture, e persino per un caffé siamo costretti a fare la coda. Ma il panorama ci ripaga! In effetti è questo uno dei maggiori pregi del Mottarone: è un punto privilegiato dal quale ammirare le Alpi ed i numerosi laghi distribuiti fra il Piemonte orientale e la Lombardia occidentale.
Tre settimane fa potevamo godere di uno spettacolo simile in terra lombarda, presso il monte di Campo dei Fiori. Ora guardiamo giù da un'altra prospettiva.


 Per la discesa, percorriamo la stessa strada della salita, con una piccola variazione, con sosta presso il Santuario della Madonna della Bocciola, in frazione Vacciago, presso Armeno. Si tratta di una bella chiesa di età barocca, edificata su uno splendido balcone sul versante della collina, con una vista privilegiata sul lago e specialmente sull'abitato di Orta.


Nella visita abbiamo raccolto, dal Santuario, alcune piccole immagini devozionali a disposizione di fedeli, stampate nei primi anni quaranta. Cose d'altri tempi: sia per la cura delle immagini, sia per l'ammirabile solennità delle preghiere. Espressioni di una salda fede popolare che per fortuna anima ancora questi territori.
Ripartiamo, cercando questa volta una gelateria, e la troviamo a Gozzano, lungo la viabilità principale. Non è l'ultima sosta: a Borgomanero ci fermiamo al supermercato per un «pit-stop» lampadine. L'ultima sosta, in quel di Oleggio, è proprio per la loro sostituzione. Insomma, un po' di manutenzione on the road ci può stare anche oggi.
Alla prossima!








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