9.09.2018 - Valsassina

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Cronaca di una gita difficile.
La Valsassina è una valle lombarda, collocata fra il lago di Lecco e le Alpi Orobie; è sede di importanti località turistiche, famose in particolare negli anni del boom economico per la loro vicinanza a Milano. Si raggiunge in pochi minuti da Lecco oppure, più a nord, dalla località di Bellano, sulla sponda orientale del lago di Como. È dominata dal grande massiccio della Grigna, che la chiude per buona parte della sua estensione. Pur essendo massicciamente industrializzata, custodisce panorami deliziosi e numerose bellezze naturalistiche. 
Perché difficile? Perché il lago di Como è la nostra bestia nera: nei weekend gran parte della sua costa è attanagliata da un traffico intenso, tale da rendere infelice anche lo spostamento su due ruote.
Questa domenica di settembre non ha smentito questa infausta tradizione.
Al traffico di matrice turistica si aggiunge la difficoltà nel raggiungere Lecco: di mezzo c'è la Brianza, col suo tessuto urbano che si estende, senza soluzione di continuità, dalla metropoli milanese sino al lago ed alle aree pedemontane.
L'alternativa all'attraversamento dei numerosi comuni esiste. Si chiama superstrada. Ma in questo Paese, così incantevole ma funestato da un impianto burocratico asfissiante, essa è interdetta ai motocicli con cilindrata di 125 centimetri cubi. Così, niente scorrimento veloce. 
Costretti a quello lento, singhiozzante, arriviamo a Ballabio - all'ingresso meridionale della valle - poco prima di mezzogiorno.


La nostra meta è la salumeria Alva, un grande negozio che sorge lungo la strada principale, nei pressi di Balisio. È sempre piuttosto affollato; è rinomato per i salumi ed i formaggi tipici; per di più offre cibi pronti che si possono consumare immediatamente sui numerosi tavoli, sia all'interno che all'esterno del negozio.

Qui troviamo Luca e Laura, che hanno raggiunto la meta con un'itinerario decisamente più bello ed appagante rispetto al nostro: partiti da Verbania, hanno attraversato il lago sul traghetto sino a Laveno; da qui hanno raggiunto il lago di Lugano, approdando infine a quello di Como. Da Menaggio, un ulteriore traghettamento verso Varenna li ha portati sulla sponda lecchese, dalla quale hanno raggiunto la Valsassina passando da Bellano. Che invidia!


Riunito il gruppo, si mangia! Pizzoccheri, polenta concia, salamelle e braciole. Con poca spesa ci rifocilliamo ottimamente. Qualcuno ne approfitta anche per fare la spesa.
Dopo pranzo, risaliamo la valle verso nord, ma senza dirigerci verso Bellano; preferiamo, su consiglio di Flavio, una strada alternativa, quella del passo Agueglio, che da Cortenova porta ad Esino Lario, con un tracciato parecchio lungo e ricchissimo di curve (fin troppe!), bei punti panoramici e scollinamento a 1140 metri.


Arriviamo a Varenna un po' affaticati, per via dell'ebbrezza di curve. Arriviamo all'imbarcadero, per la verità molto affollato, tanto da farci abbandonare l'idea di traghettare verso Menaggio.
Così iniziamo a scendere verso Lecco, lungo la costa. Ci fermiamo anche per una pausa caffè quanto meno doverosa.



Transitiamo nell'abitato di Mandello del Lario, sede della storica fabbrica della Moto Guzzi; vi si tengono, in questi giorni, le Giornate Mondiali Guzzi, con l'apertura degli stabilimenti che vengono invasi da numerosi appassionati e curiosi.
Ci fermiamo anche noi, visitando il museo della casa motociclistica e parte della fabbrica.
La struttura è antica, si vede, è affascinante. Curiosa, inaspettata, è la galleria del vento, anch'essa vecchia di numerosi decenni.


È decisamente tempo di rientrare, così rimontiamo in Vespa. Sono le diciassette ed ora viene la parte più difficile. Le strade sono già intasate. I tanti turisti sono stanno abbandonando il lago. E si vede.
Nel tentativo di lasciare la zona più velocemente, impegno la strada che, attraverso una galleria, supera il centro di Lecco. Scelta infelice: le auto sono tutte incolonnate, nel tunnel calore, penombra e gas di scarico generano una situazione surreale ed angosciante. Superiamo a fatica la colonna e ci portiamo all'uscita. Fuori da questa strada, per carità! Cerchiamo un'alternativa sensata, consapevoli di dover attraversare nuovamente la Brianza. Il rientro è lungo, estenuante. Arriviamo a casa a sera inoltrata, decisamente stanchi. Abbiamo messo la bandierina anche sulla Valsassina: abbiamo mangiato bene, abbiamo percorso strade panoramiche molto belle, abbiamo contemplato il ramo lecchese; ma è stata dura, ed è un peccato dover rinunciare ad una zona per via del traffico così intenso.
Ci rifaremo coi tanti itinerari Piemontesi: familiari e senz'altro più scorrevoli. Alla prossima!









Commenti

  1. Il nostro giro della mattina è stato molto bello :-) davvero il mattino ha l'ora in bocca! Partiti da Verbania con traghetto semivuoto, dolce brioche calda, strade tranquille e percorribili con calma, bei paesaggi e seconda traghettata sul lago di Como quando ancora il più dei turisti non si era mosso; poi raggiungere la Valsassina, che ho apprezzato per il bel paesaggio e il buon cibo... il resto purtroppo è stato guastato dalla stressante galleria intasata da fumo e macchine... peccato!

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