Se il Sempione non basta più

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Ogni promessa è debito. Dopo la giornata memorabile dell'estate 2019, io e Luca ci eravamo ripromessi di ripetere. In gioco, nel frattempo, c'era da fare qualche lavoro alla sua VNA, per vedere se avrebbe meglio affrontato la salita al grande valico elvetico.

Nel frattempo, lo sapete, è successo un po' di tutto. E continua a succedere. Tuttavia, se oggi la pandemia ci concede qualche spazio in più, è giusto mantenere la promessa. Le due arzille vecchiette - rispettivamente sessantaquattro e cinquantasette anni - riprendono la strada, pronte ad arrivare al cospetto della grande aquila di pietra che domina il passo del Sempione.

Certo, non è il caso di correre. Questo lo sappiamo, e così la partenza è di buon mattino. Le due Vespe non possono permettersi strade a scorrimento veloce ed in fondo è bene così. Si integrano meglio nel paesaggio semplice dei piccoli paesi, tanto più se sono belli come quelli del Lago Maggiore o dell'Ossola.

I mezzi più veloci del gruppo - scooter e moto ben più giovani - possono partire più tardi e percorrere l'autostrada. 

Come due anni fa, superato Feriolo, ci dirigiamo verso Gravellona Toce, vera e propria «porta dell'Ossola». Da qui le Alpi si spalancano davanti a noi e si fanno via via più imponenti. Da Ornavasso si respira «aria di montagna» e la giornata limpidissima agevola queste suggestioni.
Per l'andata preferiamo, come in passato, la destra orografica del Toce: strade meno trafficate attraversano paesini che, nonostante sia il 17 di agosto, appaiono laboriosi e affatto vuoti.

Domodossola è il grande capoluogo della valle, dove ritroviamo un po' di traffico e di confusione. Dopo Crevoladossola l'ambiente urbano è alle nostre spalle. Siamo a tu per tu con la strada del Sempione, con la natura rigogliosa e colorata. E con la pendenza, che aumenta sensibilmente mettendo alla prova le prestazioni dei piccoli monocilindrici.
Questi in verità proseguono caparbi, nel limite delle loro possibilità, senza deludere le aspettative.

Iselle è l'ultimo brandello d'Italia: superato l'ingresso dello storico traforo ferroviario, non restano che una manciata di chilometri. Poi sarà Svizzera. Per meglio dire: Schweiz. È territorio del canton Vallese, di lingua tedesca. 
Il passo si trova ad una quindicina di chilometri dalla dogana elvetica; la strada ha una pendenza piuttosto costante, con una media fra il sette e l'otto per cento; a tratti la salita è resa più difficoltosa dal vento sferzante. 

E in vetta il vento è tanto: la temperatura è di circa quindici gradi centigradi, ma il vento abbastanza insistente ci scoraggia, sulle prime, a toglierci il casco.
Siamo però fortunati e le correnti d'aria vanno smorzandosi. Questo ci permette di consumare il nostro pranzo al sacco nei pressi del valico, godendo dell'aria buona e del bel sole che scalda anche i grandi tavoli di granito posti in buon numero lungo la direttrice principale.

Non mancano, infatti, le aree attrezzate, affiancate a piccoli parcheggi; non mancano nemmeno i servizi igienici, posti a pochi chilometri l'uno dall'altro e ad accesso gratuito. 
Questi elementi, uniti alla cura maniacale del manto stradale ed ai frequentissimi lavori di manutenzione - specialmente alle numerose gallerie stradali - danno la misura di una gestione efficiente per antonomasia. 

Il Sempione è missione compiuta. Per la verità, questa è l'ennesima volta per il Vespa Legend Team. E allora perché non spingerci un poco più in là? Per esempio a Briga - Brig in tedesco - che è il grande centro urbano a valle del Simplonpass. Assieme a Gils forma un'unica città. Di origini molto antiche, risalenti alla cività dei Celti, Briga è sin dall'antichità uno dei principali centi della direttrice del Sempione.

Intraprendiamo dunque la discesa verso Briga, prediligendo il vecchio tracciato, subito dopo aver percorso l'impalcato del ponte Ganter, un grande viadotto strallato in calcestruzzo, costruito nella seconda metà degli anni Settanta. Nella nostra mente il profilo del ponte ci ricorda il «nostro» tristemente noto viadotto Morandi, ma sorprende vederne la pulizia: il cemento appare come se sia stato gettato da poco...

Giunti a Briga, sostiamo un poco davanti allo Stockalperschloss, il castello Stockalper che è certamente un simbolo della città. Fu costruito dal barone Kaspar Jodok von Stockalper, che fu commerciante e abile uomo politico della città: a lui si devono numerose infrastrutture in questa zona del Vallese e non solo qui. Condusse lavori sulla mulattiera del Sempione, in anticipo di un secolo e mezzo sui grandi lavori voluti da Napoleone, cui dobbiamo, in larga misura, la strada moderna.
Al barone Stockalper è riconducibile, anche la costruzione del Sacro Monte Calvario di Domodossola, finanziato durante alcuni anni di esilio durante i quali il nobiluomo soggiornò proprio nei pressi del grande luogo di culto. ¹

Compiuta questa nostra breve visita, è tempo di affrontare una nuova salita al Passo del Sempione. Di nuovo attraverso la strada vecchia, questa volta transitando anche sul vecchio ponte di pietra. Stupiscono, ancora una volta, le condizioni del manto stradale, sebbene si tratti di un vecchio tracciato, abbandonato in favore di quello moderno ma ancora aperto al traffico.

Una volta al passo, una nuova pausa permette, fra l'altro, una visita alla grande aquila in pietra che svetta sulla strada, affacciata al monte Leone. Il monumento fu eretto, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, dai militari dell'undicesima Brigata Alpina dell'esercito Svizzero; esso rappresenta la fierezza e l'indipendenza del popolo svizzero², valori quanto mai sentiti in quegli anni così difficili e tragici.

Terminata quest'ultima visita, non resta che iniziare il vero e proprio rientro. Verso l'Italia, verso casa. Preferiamo, per il rientro, la sinistra orografica del Toce, come già in passato.

Nei pressi di Ornavasso incontriamo il nostro amico Felice, che è sempre un piacere ritrovare.

E da lì, la rotta è verso la pianura, dopo un'ultima carezza all'amato Lago Maggiore. Totalizzando oltre 370 chilometri, possiamo dire: missione compiuta. Già fantasticando a qualcos'altro oltre il Sempione, oltre Briga. Chissà.


1. https://it.wikipedia.org/wiki/Kaspar_Jodok_von_Stockalper

2. https://ossola24.it/index.php/18853-il-vallese-celebra-i-75-anni-della-simplon-adler-l-aquila-in-pietra-simbolo-del-passo-del-sempione

























Commenti

  1. Buonasera e mi scusi se disturbo qui, ma non sapevo come altro contattarla. Ho letto sul forum elettroni al tramonto che ha un ICE Insulation meter 1600, ed io lo sto cercando da tempo. E' per caso disposto a venderlo? Grazie e auguri per un sereno 2022.

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