14.09.2014 - Sulle acque del lago d'Orta

Da 14 settembre 2014 - Sulle acque del Lago d'Orta

No, non abbiamo osato quanto il francese George Monneret, che nel 1952 attraversò il Canale della Manica a bordo di una Vespa 125 dotata di un curioso - ed evidentemente efficace - scafo. Ci siamo accontentati del battello di linea che fa la spola fra l'Isola di San Giulio ed il comune di Pella, sulla sponda occidentale del lago d'Orta. Una insolita escursione di un gruppo di scolaretti cresciuti ed indisciplinati, nel cuore di una bella domenica di sole trascorsa a spasso in Vespa.

Ma andiamo per ordine. Il ritrovo è per le dieci a Trecate: niente levatacce, il giro è libero da qualsiasi vincolo. Pranzo al sacco, rotta verso il lago d'Orta e per il resto s'improvvisa. La giornata è abbastanza limpida, anche se non fa caldo.
Accumuliamo un poco di ritardo sulla tabella di marcia, ma verso le 10.30 siamo al primo ritrovo, pronti per raggiungere Bellinzago Novarese e lì ritrovare Fabio.
Proprio lui ci guida, con la sua ET3 (visivamente discreta, sonoramente ben avvertibile) attraverso la «strada del vino», un percorso alternativo alla noiosa statale. Esso attraversa i territori di Mezzomerìco, Suno e Cressa, costeggiando vigneti e campi di grano. Un paesaggio inaspettato per chi ha poca familiarità con questa zona: se la Statale 229 sale schietta, rettilinea e pianeggiante da Novara, qui - a poche centinaia di metri - non mancano curve e salite che tradiscono la natura collinare di questo territorio, culla feconda di buoni vini.

A Borgomanero sfruttiamo la rete di circonvallazioni che ci porta al di fuori del centro cittadino, consegnandoci in breve tempo alla sponda occidentale del lago d'Orta. Fra Gozzano e San Maurizio d'Opaglio, presso un ampio piazzale, troviamo Luca e Laura. Laura è fieramente in sella alla sua PK 125: per lei è il primo giro da guidatrice e se la cava veramente bene!


Da 14 settembre 2014 - Sulle acque del Lago d'Orta

La PK attira l'attenzione di tutti: è una «Automatica» prima serie, una Vespa decisamente insolita. La provo anch'io: innestata la prima marcia, il motore prende giri rapidamente e la trasmissione varia da sé la rapportatura, con alcuni scatti che ricordano il classico cambio ad ingranaggi. Una sorta di convertitore di coppia. E' spiazzante, occorre un po' di pratica per essere in grado di condurla senza le solite abitudini imposte dalle sorelle a trasmissione manuale. Dov'è il pedale del freno?!
Laura invece non è impensierita e sembra che la guidi da anni.


Mentre chiacchieriamo, ecco sopraggiungere il corteo di una gara ciclistica... Il LeggenDario non si fa certo sfuggire la ghiotta occasione per... incoraggiarli, a modo suo.



Ripartiamo verso Pella, con l'obiettivo di trovare uno spazio dove pranzare. Gironzoliamo un po', prima di trovare delle comode panchine affacciate sul lago. Di fronte a noi l'Isola di San Giulio, la nostra meta pomeridiana. 
Dopo un rapido pranzo, è tempo di intervenire sulla PX del LeggenDario, che anche questa volta si è confermata una sputaviti provetta. Merito, probabilmente, delle vibrazioni da martello pneumatico...

Ripartiamo, dunque, alla volta dell'imbarcadero, nel centro storico di Pella.
Dopo aver preso il caffè, attendiamo l'arrivo del primo battello per l'isola.
L'isola di San Giulio ha un'estensione piuttosto ridotta, risultando perlopiù occupata dalle strutture collegate alla basilica intitolata al santo. Oggi l'abbazia è affidata alle monache benedettine di clausura, stabilitesi sull'isola circa quarant'anni fa. Ma l'intero complesso è di origini antichissime: ne sono testimonianza le vestigia - databili fra il IV ed il V secolo - ritrovate nel corso degli scavi effettuati durante gli anni ottanta del secolo scorso.


Da 14 settembre 2014 - Sulle acque del Lago d'Orta

Una storia millenaria, dunque, quella dell'isola. In epoca longobarda era cinta da fortificazioni, a dimostrazione della sua rilevanza sul piano politico. Durante il basso medioevo passò sotto il controllo della diocesi di Novara; qui dunque ebbe origine l'attuale basilica, edificata nel corso del XII secolo. Ancora oggi l'esterno conserva i tratti austeri e minimali dello stile romanico; esso contrasta con le ricche decorazioni interne, in stile barocco. Sotto all'altare è ricavata la cripta, che custodisce le spoglie di San Giulio, patrono dei muratori, il cui culto è assai sentito in tutto l'alto Novarese.

L'isola così è tutta raccolta intorno al complesso abbaziale: un percorso pedonale lo circonda e perciò consente di percorrere l'intero perimetro dell'abitato. Da qui Orta dista solo quattrocento metri in linea d'aria; perciò risulta ben visibile il porticciolo con la celebre piazza Motta.

Conclusa la visita, ci apprestiamo a riprendere il battello. Non prima dell'immancabile gag. Si sparge, ovviamente ad opera di ignoti, la notizia di una presunta degustazione gratuita di risotto, proprio sull'isola. Tanti turisti scendono dalle imbarcazioni, ascoltano, guardano, sono incuriositi. 
Per fortuna sopraggiunge il battello giusto, che riconduce a riva i dispettosi autori della trovata... Sani e salvi, al riparo dall'ira di affamati, delusi, famelici turisti.


Da 14 settembre 2014 - Sulle acque del Lago d'Orta

E' l'ora del gelato, appuntamento immancabile di ogni giro leggendario, rituale sacro indetto con puntuale sapienza dal LeggenDario. E gelato sia.

Con felice improvvisazione, il Presidente richiama la nostra attenzione. Siamo sulla sponda occidentale del Lago d'Orta, sarebbe un crimine non salire sino alla Madonna del Sasso. Ci siamo già stati diverse volte, ultima delle quali nel mese di giugno del 2013. Ma vale sempre la pena di ritornarci. La Madonna del Sasso è una piccola località sita su un alto promontorio, un impressionante strapiombo rivolto verso il lago. Nel XVIII secolo sulla sua sommità fu costruito un piccolo santuario: da qui l'eloquente toponimo. Dinanzi alla facciata del tempio, un'ampia balconata permette di ammirare dall'alto il lago, cinto ad est dai rilievi del Vergante, fra i quali domina il massiccio del Mottarone.

La salita parte dalla località di Alzo, presso Pella ed è possibile attraverso due percorsi: l'uno più breve e ripido, l'altro più lungo e meno impegnativo. Questa volta sperimentiamo il primo. 
Il panorama che si spalanca dal piazzale del santuario è come sempre meraviglioso. Possiamo così rilassarci un po' prima di riprendere il nostro percorso verso il rientro.


Da 14 settembre 2014 - Sulle acque del Lago d'Orta

Salutiamo a questo punto Luca e Laura, che rientrano verso Verbania. La prima gita di Laura volge così a conclusione e - bisogna dirlo - è stata bravissima.

Anche per noi altri è tempo di procedere verso casa; ripercorriamo, dopo Borgomanero, la stessa strada dell'andata, evitando perciò i noiosi rettilinei che raggiungono il capoluogo della provincia.
I campi, le curve, le salite ed i vigneti così accompagnano ancora i nostri insetti di lamiera, mentre il sole traccia lunghe ombre sull'asfalto, coronandole della luce calda del tramonto.

A domenica prossima!




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