25.06.2017 - A Calliano e a Quattordio

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Memori della bella esperienza dello scorso anno, abbiamo pensato bene di replicare la nostra partecipazione al raduno vespistico organizzato a Quattordio nel contesto della "Sagra dei sicot".
Occasione per fare un giro nel basso Monferrato e per ritrovare Francesco, che dalla sua Val d'Aosta ha percorso un gran numero di chilometri (a fine giornata saranno ben 385!).
Il problema è trovare una soluzione per il pranzo, un'alternativa a quello al sacco. A tarda or mi affanno in una ricerca matta e disperatissima nei meandri del web, sino a che trovo la "Sagra dell'agnolotto" a Calliano, in provincia di Asti.
Superata qualche preoccupazione, indotta dal caldo opprimente dei giorni scorsi, la maggioranza si trova concorde.
Questa domenica di fine giugno sarà dunque all'insegna delle sagre paesane e troverà compimento in un raduno semplice, lontano dai vincoli imposti dal Vespa Club d'Italia, cui forse le realtà libere come la nostra stanno dando qualche pensiero.


La domenica si apre sotto la pioggia, ma per fortuna le previsioni si rivelano esatte: i temporali lasciano spazio ad un timido sole verso le nove del mattino.
Alle dieci un primo ritrovo a Vigevano; poco più tardi, a Mortara, il secondo. Il cielo si incupisce, facendo temere un qualche colpo di coda del maltempo. Per fortuna, muovendo verso Casale, il sole ritorna gradualmente ad essere padrone del cielo.
Nel capoluogo monferrino giungiamo con singolare puntualità e troviamo Francesco presso il ponte sul Po, anch'egli appena giunto al ritrovo concordato.
I soliti saluti, così ripartiamo verso la nostra prima tappa: Calliano. Percorriamo strade familiari, lambendo il borgo arroccato di Moncalvo; Calliano è pochi chilometri a sud.


I nostri agili mezzi ottengono dai vigilanti la concessione a raggiungere la sede della sagra, varcando le transenne; parcheggiamo a pochi metri dal tendone e scopriamo con piacere che c'è posto al coperto e che non c'è coda per fare le ordinazioni.
Specialità dell'occasione sono squisiti agnolotti d'asino, polenta e stufato d'asino; salame d'asino e dolci vari.
Insomma, l'asino la fa da padrone. Tutto molto buono, a prezzi popolari. Il caldo ancora non si accanisce, sebbene la temperatura vada crescendo.


Dopo pranzo, così, decidiamo di muoverci verso Quattordio, con l'intesa di fermarci presso un bar lungo la strada. Troviamo un posto adatto nella piazza centrale di Montemagno, chiudendo il capitolo pranzo con un buon gelato.
Sistemata questa cruciale questione, non ci resta che rimetterci in lento cammino verso il raduno. Questo ha inizio alle quindici: evento atipico, pomeridiano, ma soluzione comunque azzeccata.
Pur da dire che l'edizione è un poco sotto tono rispetto alle precedenti: manca la lotteria, che in effetti lo scorso anno aveva dato qualche soddisfazione... Ma per cinque euro di costo d'iscrizione direi che va già molto bene così.


L'organizzazione è comunque curata, in certi dettagli ben più premurosa di molti raduni di rilievo nazionale: abbondante merenda a metà giro, acqua fresca in bottiglia ad ogni sosta e, alla fine, gli attesissimi fiori di zucca pastellati distribuiti a tutti i partecipanti.
Il giro è teatro di una guerra a colpi di getti d'acqua... ovviamente condotta in primis da esponenti del Vespa Legend Team. Impossibile sottrarsi, anche perché in fondo chi è colpito trae grande giovamento, vista la calura in crescita.


Affinate le armi, o meglio riempite le bottiglie... il divertimento è assicurato. Anche per il LeggenDario, un po' provato per non aver trovato niente di proprio gusto alla sagra di mezzogiorno!
Basta poco per portare a buon compimento le gite ed in questo il gruppo non si smentisce.
Al termine del giro, è il momento delle premiazioni: Francesco si aggiudica anche quest'anno il premio per il Vespista più lontano (e vorrei ben vedere!); il Vespa Legend Team conquista invece quello per il gruppo più numeroso a pari merito col Club di Alessandria.


Anche stavolta una piccola soddisfazione, comunque superata dal piacere di una bella giornata e dell'ottima compagnia.
Dice qualcuno: una marcia in più!
Il rientro a cannone verso casa, dopo aver salutato Francesco all'altezza di Casale.
Abbiamo fatto un po' più tardi rispetto al solito. Ma ne è ben valsa la pena.
Adesso pensiamo alla prossima, magari un'altra ghiotta sagra, magari al fresco...

Alla prossima!




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